«Il 1 dicembre di ogni anno si ricorda la Giornata Mondiale Contro l’AIDS, un appuntamento fondamentale per la medicina e la società». Così la Simedet, Società Italiana di Medicina Diagnostica e Terapeutica in una nota. «L’obiettivo fondamentale di questa giornata mondiale, istituita per la prima volta nel 1988, è la continua sensibilizzazione nei confronti di […]
«Il 1 dicembre di ogni anno si ricorda la Giornata Mondiale Contro l’AIDS, un appuntamento fondamentale per la medicina e la società». Così la Simedet, Società Italiana di Medicina Diagnostica e Terapeutica in una nota.
«L’obiettivo fondamentale di questa giornata mondiale, istituita per la prima volta nel 1988, è la continua sensibilizzazione nei confronti di un’epidemia che ha raggiunto il picco nel 2004, ma che ancora nel 2019 contava ben 690mila vittime per malattie opportunistiche legate all’AIDS nel mondo. Numeri senz’altro in miglioramento e che lasciano sperare (seppur confrontandoli con il triste primato dei 1,1 milioni di decessi del 2010) ma che non possono ancora rappresentare la sconfitta definitiva del virus. Sebbene la diffusione dei farmaci ha raggiunto altissimi livelli qualitativi quasi inimmaginabili solo fino a pochi anni fa, e lo stesso vale per la prevenzione, c’è sempre bisogno di mantenere alto il livello di attenzione.
La Giornata Mondiale contro l’AIDS serve proprio a questo: mantenere alta l’attenzione – tra i più giovani ma non solo – e puntare lo sguardo verso i problemi che riguardano la diffusione del virus nei paesi del Terzo Mondo, dove l’accesso alle cure è ancora più difficile. È in questa giornata che , ancora una volta, vogliamo ricordare il lavoro di una vita del professor Fernando Aiuti e di tutti i suoi collaboratori che hanno sfidato anche le istituzioni per combattere questo maledetto virus e soprattutto lo stigma intorno a questa malattia.
La Giornata Mondiale Contro l’AIDS ricorda al pubblico e alle istituzioni che l’HIV non è scomparso. Quindi c’è ancora bisogno di raccogliere fondi, aumentare la consapevolezza e l’attenzione. Non a caso in Italia affrontiamo un problema legato proprio a questo:
«Per circa il 35% delle nuove diagnosi di sieropositività all’HIV il successo delle terapie è fortemente compromesso dal ritardo con cui le persone decidono di sottoporsi al test. Sono dati che dimostrano quanto sia ancora impegnativa la battaglia contro il virus dell’HIV, per quanto la ricerca clinica stia andando avanti».
Questo è ciò che suggerisce www.aifa.gov.it. Senza dimenticare che un altro motivo che porta a considerare importante la Giornata Mondiale Contro l’AIDS è la discriminazione, la lotta a tutte le iniziative che spingono le persone che hanno contratto l’HIV in condizioni di subordinanza sul lavoro, nei luoghi pubblici e nella vita quotidiana. Mantenere alta la consapevolezza è oggi ancora più importante a causa della COVID-19. La pandemia legata al Coronavirus ha catalizzato l’attenzione e gli sforzi, togliendo risorse ad altre condizioni problematiche. Chiaramente i servizi essenziali sono sempre garantiti ma non deve mai mancare l’attenzione a tutto il resto.
La Simedet si unisce in questa giornata per mettersi dalla parte dei pazienti, dei parenti e dei professionisti sanitari che quotidianamente, spesso dimenticati, svolgono un lavoro infaticabile ed insostituibile».