Salute 15 Dicembre 2022 16:41

Nel 2023 svolta per il cuore, nuovi farmaci anticolesterolo e interventi soft

Il futuro del cuore, tra nuovi farmaci potenti ma sempre più tollerati in cronico, interventi sempre meno invasivi estesi a tutte le malattie delle valvole e tecnologie intelligenti. Questi i temi al centro dell’83esimo congresso nazionale della Società italiana di cardiologia

Nel 2023 svolta per il cuore, nuovi farmaci anticolesterolo e interventi soft

Scacco matto alle malattie del cuore: è questa la promessa del 2023 che si prospetta un anno straordinario sul fronte dei progressi nelle cure soprattutto dello scompenso cardiaco e dell’ipercolesterolemia, ma anche nella diagnosi e nella prevenzione cardiovascolare, aprendo la strada a un cambio di paradigma della cardiologia nei prossimi 10 anni. Ad anticipare le novità attese per il prossimo anno sono gli esperti della Società italiana di cardiologia (Sic), riuniti a Roma in occasione dell’83° edizione del congresso nazionale.

Ipercolesterolemia: Inclisiran e acido bempedoico, i nuovi farmaci salva-cuore

«Il 2023 sarà l’anno dell’Inclisiran un farmaco innovativo, da ottobre scorso rimborsabile dall’SSN, che sta entrando nella pratica clinica», dice Ciro Indolfi, presidente Sic e direttore dell’Unità Operativa di Cardiologia Emodinamica dell’Azienda Ospedaliero Università Mater Domini di Catanzaro. «Il nuovo farmaco a RNA interferente, che inibisce l’RNA che codifica PCSK9, è capace di ridurre del 50% il colesterolo LDL, senza nessuno effetto collaterale su reni e fegato, con due sole iniezioni sottocutanee l’anno», aggiunge. «Un altro passo in avanti per migliorare il controllo del colesterolo – dice Pasquale Perrone Filardi, presidente eletto SIC e direttore della Scuola di Specializzazione in Malattie Apparato cardiovascolare dell’Università Federico II di Napoli – è l’acido bempedoico, disponibile fra pochi mesi anche in Italia, che interviene sulla biosintesi del colesterolo con un meccanismo d’azione analogo a quello delle statine. Studi clinici recenti hanno dimostrato l’efficacia nel ridurre di circa il 20% il livello di colesterolo ma senza dolori muscolari, principale effetto collaterale delle statine in associazione con l’ezetimibe, l’acido bempedoico riduce l’LDL del 38%».

Scompenso cardiaco: glifozine salveranno la vita a 40mila malati cronici l’anno

Lo scompenso cardiaco rappresenta in grave problema di salute pubblica che colpisce 15 milioni di persone in Europa e oltre 1 milione in Italia, con esito fatale nel 50% dei pazienti entro 5 anni dalla diagnosi, se non adeguatamente trattato. «La terapia dello scompenso cardiaco – spiega Gianfranco Sinagra, ordinario di Cardiologia all’Università di Trieste – si è rafforzata da poco meno di un anno con una nuova classe di farmaci, le glifozine, nate come antidiabetici che hanno mostrato un’efficacia straordinaria in tutti i pazienti con insufficienza cardiaca anche se non diabetici e indipendentemente dalla gravità della malattia e che hanno trovato conferma nelle più recenti linee guida. Nel futuro la prognosi dell’insufficienza cardiaca sarà molto migliorata e si potranno evitare fino a 40mila decessi l’anno, perché oggi disponiamo di un ‘poker d’assi’ di farmaci, betabloccanti, sacubritil/valsartan, antagonisti dell’aldosterone e glifozine, la cui piena implementazione potrà ridurre fino al 65% la mortalità e i ricoveri rispetto al 15% delle terapie convenzionali».

Nuovo intervento mini-invasivo per la valvola tricuspide

Un altro capitolo che ha avuto una straordinaria evoluzione negli ultimi anni è quello delle malattie valvolari. «A distanza di esattamente 20 anni da quando la TAVI (Impianto valvolare aortico transcatetere) è stata per la prima volta utilizzata in Italia per riparare la valvola aortica – spiega Indolfi – un intervento ‘soft’ simile è ora destinato a diventare il gold standard per i pazienti con insufficienza della valvola tricuspide». Si tratta di una valvulopatia che si stima colpisca in maniera clinicamente rilevante circa il 2% delle persone sopra i 70 anni. Per questi pazienti una terapia medica non esiste e la chirurgia a cuore aperto è una procedura ad alto rischio con il risultato che molte persone non vengono trattate. «Il nuovo intervento di riparazione della tricuspide – spiega l’esperto – consiste nell’impianto di un dispositivo medico simile a una clip che, posizionata in maniera mininvasiva dalla vena femorale di una gamba, ripara i lembi della valvola. Tale procedura ripristina la normale chiusura della valvola ad ogni battito del cuore, in modo da ridurre il grado di insufficienza con notevole beneficio per la salute del paziente».

Con Ia e smartphone la salute del cuore sempre «in tasca»

Nel prossimo futuro smartphone e intelligenza artificiale consentiranno ai pazienti con problemi al cuore un migliore controllo dei fattori di rischio e diagnosi sempre più accurate e «su misura». Tutto questo grazie a telefonini capaci di un monitoraggio più stringente o come «coach» per aderire a cambiamenti di stile di vita o a terapie salvavita, e algoritmi più «bravi» dell’uomo nella valutazione di dati e immagini di Ecg, Pet e Rm, a supporto della diagnosi. «Il futuro della cardiologia sarà sempre più segnato da tecnologie ‘intelligenti’», spiega Indolfi. «Già oggi possiamo valutare molto meglio i fattori di rischio cardiovascolare di ciascun paziente utilizzando parametri che possono essere rilevati dagli smartphone che ormai tutti o quasi possiedono. Il grado di attività fisica, per esempio, può essere stimato in maniera molto accurata – continua – con gli accelerometri e i contapassi del telefonino. Inoltre, esistono già sensori indossabili che possono monitorare la frequenza cardiaca o la glicemia e che possono inviare i dati al telefono, mentre si prevede che nel 2023 crescerà ancora di più anche la diffusione di test di imaging o molecolari, per valutare ulteriori elementi di pericolo cardiovascolare». Aggiunge Pasquale Perrone Filarsi, presidente eletto della Sic: «E’ ormai dimostrato che gli smartphone possono diventare anche veri e propri coach digitali che ci ricordano di assumere le terapie, di fare abbastanza movimento o di mangiare in maniera corretta. Un utente medio apre il telefonino 69 volte al giorno: se lo trasformiamo in uno strumento di supporto per la salute cardiovascolare potrà rivelarsi un vero alleato di salute».

Lo smartphone individua più del doppio dei casi di aritmia

Anche sul fronte diagnostico la medicina digitale ha fatto registrare grandi progressi e il futuro è monitorare la fibrillazione atriale con un’app. «Secondo uno studio presentato al congresso europeo dello scorso agosto (eBRAVE-AF) lo screening con lo smartphone individua più del doppio dei casi di aritmia cardiaca spesso asintomatica, rispetto a quello effettuato con sistemi tradizionali – dichiarano gli esperti -. Il telefonino è più bravo a riconoscere le anomalie del ritmo cardiaco e a suggerire il ricorso alle più opportune terapie». Attualmente l’intelligenza artificiale aiuta lo specialista nell’interpretazione dei dati e delle immagini acquisite tramite Ecg, Tac coronarica o Rm per migliorare ad esempio la valutazione ecocardiografica della funzionalità ventricolare sinistra o della gravità di una stenosi aortica. «La svolta del prossimo futuro sarà quello di integrare questi dati con altri relativi alla storia clinica del paziente per ottenere informazioni personalizzate sulla prognosi, sulla valutazione del rischio di malattie cardiache e sull’impostazione di trattamenti realmente su misura», concludono gli specialisti.

 

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