In Italia l’alimentazione è carente di iodio, fondamentale per un buon funzionamento tiroideo, ed ecco che la iodoprofilassi assume un ruolo fondamentale. A spiegarlo l’endocrinologa, esperta di terapie di iodoprofilassi, Segretaria Scientifica ATTA-Lazio ONLUS, Dominique Van Doorne
Questa è la Settimana Mondiale della Tiroide (21-27 maggio), dedicata a fare il punto della situazione sulla iodoprofilassi in Italia, in Europa e nel mondo. La iodoprofilassi è una pratica che punta a monitorare e dunque ad assicurare, in caso di carenza, una sicura fonte di iodio. Lo iodio infatti è fondamentale per la sintesi degli ormoni tiroidei, messaggeri biologici importantissimi per regolare il metabolismo corporeo. «La iodoprofilassi è l’apporto corretto di iodio nell’alimentazione» lo spiega la Dottoressa Dominique Van Doorne, Specialista in Endocrinologia ed esperta proprio in terapie di iodoprofilassi e Segretaria Scientifica ATTA-Lazio ONLUS. «Si tratta di una componente fondamentale dell’ormone tiroideo e dunque per una buona funzione tiroidea è essenziale avere un apporto corretto di iodio giornaliero».
Gli ormoni tiroidei vengono rilasciati dalla ghiandola endocrina e influenzano appunto non solo il funzionamento del nostro organismo ma anche l’umore. Quando la tiroide è soggetta a qualche malfunzionamento, può dare luogo a diverse patologie, come l’ipertiroidismo e l’ipotiroidismo, le più conosciute e diffuse nella popolazione mondiale. «L’ipertiroidismo si manifesta quando la ghiandola tiroidea funziona troppo – spiega la Dottoressa -. Spieghiamo prima di tutto che cosa è esattamente la tiroide e come si comporta nel nostro organismo: regola il metabolismo cellulare, dunque un’iperfunzione tiroidea aumenta il metabolismo cellulare. Il paziente tende a mangiare molto e nonostante questo non aumenta di peso e anzi perde peso, è iperattivo, è insonne, sente molto caldo perché produce molto calore, ha ovviamente un aumento del battito cardiaco, dunque una tachicardia, e anche talvolta problemi intestinali».
«L’ipotiroidismo è esattamente il contrario – prosegue la Dottoressa – poca energia, dunque il paziente la prima cosa che riferisce è una grande stanchezza, spossatezza che può durare anche molti mesi prima che capisca che si tratta di ipotiroidismo. Altri sintomi abbastanza tipici: sensazione costante di freddo, stipsi, cute secca, rallentamento cardiaco, voce rauca, sonnolenza di giorno».
Ma l’ipotiroidismo si può manifestare anche durante l’infanzia, anzi, in alcuni casi, può essere un problema congenito, cioè che si manifesta sin dalla nascita. Importante conoscere quale siano i sintomi più evidenti di ipotiroidismo tanto da orientare i genitori a rivolgersi ad uno specialista. «Nel bambino è abbastanza evidente la presenza di malattie tiroidee – spiega la Dottoressa – infatti il piccolo smette di giocare, di essere attivo, di aver l’energia per fare tutto e smette di crescere in altezza e prendere peso. Questo è un segnale molto importante da dover riconoscere».
In Italia purtroppo il deficit di iodio è un problema sanitario abbastanza importante. «L’alimentazione in Italia ha una carenza di iodio per il 30% e molto spesso le tiroidi sono sotto sforzo – evidenzia la Dottoressa – . Come si assume lo iodio? Lo iodio si assume sempre e solo unicamente attraverso l’alimentazione dunque bisogna mangiare prodotti del mare, il pesce di mare, crostacei, comprese le alghe. In alcuni paesi dove cucinano le alghe ovviamente c’è un maggior apporto di iodio, per esempio il Giappone».