Secondo l’OMS, «il mondo ha bisogno di altri nove milioni di infermieri». Qual è il modo migliore per affrontare la carenza globale di personale infermieristico tramite la tecnologia? Il software Digistat di Ascom
«Il mondo avrà bisogno di altri nove milioni di infermieri entro il 2030 perché tutti i paesi possano raggiungere l’Obiettivo di sviluppo sostenibile 3 delle Nazioni Unite in materia di salute e benessere». Il dato, allarmante, è fornito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
L’OMS evidenzia che le maggiori carenze di infermieri e ostetriche sono nel Sud-est asiatico e in Africa. Ma precisa che il problema è globale, nessun paese ne è immune. Una delle motivazioni principali è certamente l’invecchiamento della popolazione che comporta un maggior numero di pazienti con condizioni complesse e croniche.
La carenza di personale infermieristico ha implicazioni in tutta la catena dell’assistenza sanitaria. Non solo c’è il rischio che i ricoverati ricevano un’assistenza non ottimale e che difetti l’assistenza a lungo termine agli anziani. È noto che, per coprire le lacune, gli infermieri siano sottoposti a turni massacranti con conseguente burnout.
Ascom, fornitore leader internazionale di soluzioni incentrate sull’ICT in ambito sanitario, fornisce strumenti in grado di rispondere alle esigenze degli infermieri. Gli specialisti clinici Ascom hanno un ruolo chiave come “sostenitori digitali” degli infermieri. Il loro ruolo è fornire al personale infermieristico tutti gli strumenti tecnici di cui ha effettivamente bisogno. I dispositivi digitali di ultima generazione permettono di inviare notifiche di allarme direttamente sullo smartphone, trasferire allarmi e richieste dei pazienti da un infermiere impegnato a un collega disponibile e consultare dati clinici in forma vocale, testuale, grafica, fotografica e video.
La pandemia di Covid-19 ha portato il lavoro degli infermieri sotto i riflettori e sottolineato il valore delle tecnologie che migliorano la comunicazione tra i medici in prima linea. In particolare, ha posto attenzione sull’importanza del monitoraggio dei pazienti da remoto, sia in un contesto di carenza di personale infermieristico che di deospedalizzazione dei pazienti non critici. Ascom Digistat permette ai professionisti sanitari di ricevere e condividere gli Early Warning Score dei pazienti – battito cardiaco, frequenza respiratoria e saturazione dell’ossigeno – senza dover entrare e uscire dalle camere dei pazienti e dalle unità di terapia intensiva. Una suite di software clinici che estrae e riunisce i dati clinici di numerosi pazienti e li invia ai medici in mobilità e/o a un monitor fisso, mettendo a loro disposizione una panoramica dettagliata di ogni paziente in cura.
Lo Slingeland Hospital nei Paesi Bassi, nel 2020 e in piena pandemia, ha individuato nel progetto Sensing Clinic con Ascom un vantaggio per i contagiati. Il monitoraggio continuo dei pazienti Covid-19 posti in isolamento e la misurazione wireless dei parametri vitali permettono, infatti, di calcolare il rischio di deterioramento (Early Warning Score) o eventuali complicanze.
Gli operatori sanitari possono avere una visione continua della frequenza respiratoria e della frequenza cardiaca dei pazienti loro assegnati, sul proprio smartphone o tramite la dashboard nella cartella del paziente. La saturazione viene misurata più volte all’ora. Questi valori sono inoltre monitorati 24 ore su 24, 7 giorni su 7 da una sala di controllo centrale. Se uno dei sensori sul corpo del paziente segnala che un valore è in aumento, viene inviata una notifica allo smartphone dell’infermiere. I dati sono contemporaneamente visibili su un cruscotto nell’EMR e tramite uno schermo in una posizione di monitoraggio centrale, la sala di controllo. La piattaforma di comunicazione Digistat Suite di Ascom viene utilizzata per l’elaborazione centralizzata e l’analisi dei dati.
Per i pazienti affetti dal virus Covid-19 che non necessitano di una degenza in ospedale, l’ASL Napoli 1 centro ha deciso di affidarsi alla tecnologia digitale, sperimentando il sistema di sorveglianza da remoto Digistat Wearables di Ascom. Una soluzione che, finita l’emergenza, permetterà di monitorare i pazienti domiciliari cronici.
Digistat Wearables di Ascom è una soluzione che consente di sorvegliare lo stato di salute dei pazienti in maniera affidabile e sicura, ottimizzando il flusso di lavoro degli operatori sanitari. La ASL Napoli 1 centro – la più grande per dimensioni in Europa- ha deciso di sperimentare il sistema su 100 pazienti domiciliati.
Si tratta di un kit composto da alcuni dispositivi medici indossabili muniti di sensori ed associati allo smartphone professional grade Myco 3 – device conforme alle norme armonizzate EN 60601-1 e EN 60601-1-2 che regolamentano la sicurezza dei dispositivi elettromedicali – grazie alla app Digistat Wearables.
I parametri vitali, acquisiti principalmente in maniera continuativa ed automatica, vengono registrati direttamente sul Myco 3 – che opera come gateway di trasmissione – ed inviati al fascicolo sanitario personale del paziente. La soluzione prevede, inoltre, una dashboard in cloud che permetterà agli operatori sanitari di avere una visione sia globale che in dettaglio di ogni singolo paziente in carico.
Il sistema, conforme alla normativa UE sulla protezione dei dati personali, è funzionale anche per i pazienti in quarantena che possono continuare a ricevere una sorveglianza affidabile. In questo modo, il carico lavorativo degli operatori sanitari viene concentrato così come le situazioni di contatto con pazienti colpiti dal virus Covid-19, pur continuando la struttura sanitaria a fornire loro le cure necessarie. Alla fine del percorso di monitoraggio e cura il dispositivo Myco 3 ed i sensori vengono disassociati dal paziente in cura, sottoposti ad un processo di sanificazione e resi disponibili per l’utilizzo su un nuovo paziente.
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