Salute 23 Dicembre 2022 14:00

CAR-T, al Sud è la Campania il nuovo riferimento all’avanguardia sulle terapie oncologiche

La campagna AIL “Destinazione Futuro” aiuta i pazienti ad informarsi su centri autorizzati e caratteristiche dei protocolli. «In oncologia pediatrica fondamentale follow up e monitoraggio»

CAR-T, al Sud è la Campania il nuovo riferimento all’avanguardia sulle terapie oncologiche

Due poli ospedalieri d’eccellenza saranno il quartier generale del Meridione per l’applicazione dei protocolli all’avanguardia relativi alle cellule CAR-T. Sarà la Campania infatti la regione di riferimento per tutti i pazienti del Sud Italia che hanno bisogno della somministrazione di CAR-T per affrontare tumori del sangue altrimenti letali. Grazie all’AOU Federico II e all’AORNe Santobono Pausilipon, la Regione è infatti all’avanguardia sulla tecnologia che consente di “ingegnerizzare” i linfociti T così da aiutarli a combattere le malattie oncologiche e oncoematologiche. Il primato della Campania emerge da un incontro di esperti tenutosi a Napoli in occasione del lancio della campagna informativa CAR-T – Destinazione futuro, promossa da AIL (Associazione Italiana contro Leucemie, linfomi e mieloma). Carta vincente del sistema campano è anche il supporto offerto dalla sezione AIL di Napoli nel percorso di cura dei pazienti e dei loro familiari e la disponibilità a collaborare con i Centri per monitorare l’efficacia dei trattamenti e supportare la ricerca. «CAR-T – Destinazione futuro, campagna itinerante partita nel 2022, – spiega Giuseppe Toro, presidente Nazionale AIL – ci aiuta ad informare i pazienti ematologici e gli operatori sanitari su questa nuova frontiera della medicina che, siamo convinti, aprirà nuovi orizzonti terapeutici per alcuni tumori del sangue».

Cosa sono e come funzionano le CAR-T

«Si tratta di una terapia innovativa in campo onco-ematologico – spiega Fabrizio Pane, professore ordinario di Ematologia, direttore U.O. di Ematologia e Trapianti di Cellule Staminali alla Federico II di Napoli – che permette di offrire una possibilità di cura a pazienti con linfomi non Hodgkin o con leucemie linfoblastiche che sono andati incontro a ricaduta dopo una o più terapie convenzionali. Nei pazienti con questo tipo di tumori del sangue – continua Pane – i linfociti T, i globuli bianchi responsabili della difesa del nostro organismo dalle malattie, non sono in grado di garantire la propria capacità di difesa immunitaria. Il meccanismo d’azione delle CAR-T si basa su un concetto semplice e rivoluzionario al tempo stesso: combattere i tumori come se fossero un agente estraneo al corpo, una sorta di infezione, “modificando” le cellule linfocitarie del sistema immunitario del paziente in modo da risvegliare la risposta immunitaria e attivarla per riconoscere le cellule maligne e ucciderle. Le CAR-T possono contrastare alcuni meccanismi di evasione tumorale, permettendo al sistema immunitario di individuare il tumore».

Le CAR-T in oncologia pediatrica

A rendere particolarmente interessante il campo d’azione delle CAR-T è poi la possibilità di offrire una speranza di guarigione a molti bambini che altrimenti non ne avrebbero. Ad esempio, nonostante l’ottima prognosi della leucemia linfoblastica acuta pediatrica, il 15-20% dei casi va incontro a recidiva; è in questi casi che sono indicate le CAR-T che stanno aprendo nuove prospettive anche per altre forme di tumore in queste fasce d’età. «Possiamo dire che il percorso affrontato da un paziente pediatrico per alcuni versi è sovrapponibile a quello di un paziente adulto, soprattutto per l’individuazione della malattia ematologica, del target e della eleggibilità del paziente – spiega Francesco Paolo Tambaro, direttore UOC Trapianto di Cellule Ematopoietiche e Terapie Cellulari, dipartimento di Ematologia, Oncologia e Terapie Cellulari, AORN Santobono Pausilipon di Napoli. «Negli adulti – sottolinea Tambaro – sono molto più frequenti le complicanze di tipo neurologico rispetto a quanto accade nei pazienti pediatrici, nei quali tuttavia la tossicità neurologica è più difficile da individuare. Bisogna considerare inoltre che i pazienti pediatrici sono stati sottoposti a precedenti linee chemioterapiche e si deve comunque monitorare tutto quello che hanno potuto comportare tali terapie, come i disturbi della crescita, i disturbi gonadici, i disturbi cardiologici che possono essere una conseguenza delle precedenti terapie. Inoltre, dobbiamo ancora capire se la terapia con CAR-T è definitiva o ha bisogno di un consolidamento con trapianto di cellule staminali successivo. Il follow up è molto orientato ad approfondire questi aspetti per i quali mancano ancora precise linee guida».

La campagna Destinazione Futuro

Le attività della campagna prevedono una landing page dedicata all’interno del sito dell’AIL con tutte le più importanti informazioni relative alle terapie CAR-T, insieme a una mappa dei Centri autorizzati alla somministrazione. I capoluoghi regionali dove sono attivi Centri abilitati alla somministrazione ospitano eventi che coinvolgono specialisti, pazienti, caregiver, volontari AIL e i media per fare il punto sullo stato dell’arte sulla terapia CAR-T, le criticità nella Regione, le aspettative e le domande dei pazienti. Le attività di informazione sono arricchite da un video-racconto orale, disponibile sulla landing page di campagna, nel quale Andrea Grignolio, Docente di Storia della Medicina e Bioetica dell’Università San Raffaele di Milano – CNR Ethics narra il percorso di scoperta che ha portato a questo approccio rivoluzionario nel trattamento dei tumori.

 

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