Nel 2022 sono stati tagliati numerosi traguardi sul fronte della salute e della medicina. Il primo trapianto di cuore di maiale geneticamente modificato sull’uomo e la creazione di embrioni sintetici sono solo due delle le top 5 stories di medicina dell’anno che stiamo lasciando
Nonostante il 2022 non abbia cancellato la pandemia come invece tutti speravamo, la ricerca ci ha permesso di raggiungere lo stesso risultati importanti sul fronte della salute e della medicina. In questi ultimi 12 mesi abbiamo tagliato traguardi straordinari, ma 5 sono quelli che possiamo definire più significativi e che sono destinati a cambiare le nostre vite per sempre.
Lo scorso gennaio, gli scienziati americani hanno scritto un nuovo capitolo della medicina completando con successo il primo trapianto di cuore xenogenico. Il cuore di un maiale geneticamente modificato è stato trasferito a un essere umano vivo, David Bennett, in una storica operazione. Purtroppo, Bennett è morto due mesi dopo e, in seguito, gli scienziati hanno scoperto che il cuore trapiantato era stato infettato da un virus. Tuttavia, da allora il campo degli xenotrapianti ha registrato ulteriori progressi. A luglio due persone cerebralmente morte hanno ricevuto con successo un trapianto di cuore di maiale. La speranza è che si possa finalmente risolvere il problema della carenza di organi da donatori e salvare così migliaia di vite.
Sempre lo scorso gennaio un ampio studio condotto su ex-militari statunitensi ha suggerito che la sclerosi multipla, le cui cause sono rimaste a lungo sconosciute, è quasi sempre scatena da una risposta ritardata all’infezione dal virus Epstein-Barr. Lo studio ha coinvolto 10 milioni di persone e, sebbene non abbia individuato il meccanismo responsabile, il suo impatto potrebbe essere rivoluzionario. «Questo è un grande passo perché suggerisce che la maggior parte dei casi di sclerosi multipla potrebbe essere prevenuta bloccando l’infezione da virus Epstein-Barr e che prendere di mira il virus potrebbe portare alla scoperta di una cura per la sclerosi multipla», hanno spiegato gli autori dello studio.
In un periodo molto prolifico per la genetica umana, lo scorso marzo è stato pubblicato su Science il primo genoma umano completo, che è andato a colmare le lacune rimanenti .Il nuovo risultato offre nuove promesse nella ricerca di indizi sulle mutazioni che causano malattie e sulla variazione genetica tra le 7,9 miliardi di persone nel mondo. In pratica, gli scienziati hanno aggiunto 200 milioni di nuove paia di basi e 99 nuovi geni che probabilmente codificano proteine. Le precedenti mappe del genoma non includevano le regioni più complesse del nostro DNA, che costituiscono circa l’8% del genoma totale. Ma quest’anno, più di 20 anni dopo la pubblicazione delle prime bozze, sono stati individuati finalmente i pezzi mancanti di questo puzzle.
Lo scorso agosto è stata annunciata la creazione dei primi embrioni di topo «sintetici» creati a partire da cellule staminali, senza quindi un ovulo, sperma o utero. Solo poche settimane dopo questo traguardo storico, i ricercatori sono riusciti a segnare nuovi progressi, creando un embrione «sintetico» con un cuore pulsante, un cervello e il potenziale per sviluppare tutti gli altri organi del corpo. Si tratta di un’impresa che i ricercatori hanno descritto come «incredibili». Entrambi gli studi, infatti, rappresentano un enorme passo in avanti nella ricerca sulla fertilità e potrebbero persino permetterci di sviluppare organi umani sintetici per futuri trapianti.
Dagli embrioni «sintetici» al sangue artificiale. Il mese scorso, uno studio clinico britannico ha portato per la prima volta al mondo due pazienti a ricevere sangue «coltivato» in laboratorio, cioè sangue prodotto interamente utilizzando le cellule staminali di donatori. Nell’ottica di scoprire come funziona il sangue e come viene «tollerato» dall’organismo, la sperimentazione potrebbe essere rivoluzionaria per la medicina. Come è facilmente prevedibile, la creazione di sangue «coltivato» in laboratorio non è facile e probabilmente non sostituirà le donazioni di sangue, ma un giorno potrebbe aiutare i pazienti con malattie del sangue rare a poter usufruire di un’alternativa necessaria al sangue normale.
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