I test di ammissione si svolgeranno dal 28 al 31 luglio: sono poco più di 6mila i posti disponibili. Ma c’è sempre l’incognita ricorsi
Sono stati ammessi (con riserva, ma è una prassi) 13.181 giovani medici alle prove di ingresso per la scuola di specializzazione di Medicina. Saranno impegnati tra il 28 ed il 31 luglio nelle 74 università italiane, che con il supporto del Ministero della Pubblica Istruzione, gestiranno il concorso. Una selezione che si preannuncia durissima: nonostante gli sforzi, l’aumento delle borse di studio è riuscito appena a superare quota 6mila. Questo significa che la metà dei partecipanti resterà fuori. Un problema che si trascina ormai da anni, ma che appare difficilmente risolvibili con i tagli che continuano ad essere imposti al comparto sanitario. Così mentre da una parte il Ssn continua a reggersi sulla coscienza e la professionalità di medici stremati da turni massacranti insostenibili e fuorilegge (come, appunto, afferma la direttiva europea 2003/88), dall’altra prosegue la fuga all’estero dei giovani.
Prima, però, vale la pena almeno fare un tentativo in Italia. Il MIUR già dai prossimi giorni renderà disponibile un video illustrativo relativo alle procedure di riconoscimento e svolgimento dei test. Sempre nella stessa area del portale Universitaly, i candidati avranno a disposizione un simulatore che ha il solo scopo di fare prendere confidenza con l’applicativo che verrà utilizzato durante la selezione. Per ciascun aspirante specialista anche quest’anno il massimo del punteggio attribuibile per i titoli è pari a 15 punti basati su: voto di laurea e curriculum (media degli esami sostenuti, voto ottenuto negli esami fondamentali e caratterizzanti altri titoli). Lo spazio lasciato all’autocertificazione dei candidati quest’anno è stato ridotto. Secondo quanto previsto dallo stesso bando, le amministrazioni coinvolte nella procedura hanno la facoltà di accertare la veridicità delle dichiarazioni rese dai candidati in ogni fase.
Dal 28 luglio, dunque, la carica dei 13mila invaderà le università italiane. Associazioni e coordinamenti che rappresentano i giovani medici si aspettano un concorso regolato su trasparenza e meritocrazia e, possibilmente, senza il caos e le anomalie che negli ultimi anni hanno generato valanghe di ricorsi e ammissioni in sovrannumero. Già, però, durante le procedure telematiche di iscrizione alla prova di ammissione sono stati segnalati problemi tecnici con molti candidati sono infatti rimasti col dubbio di aver completato la procedura correttamente e la paura di vedersi esclusi a causa di ingiustizie puramente formali. Sotto accusa sia la formulazione del bando ambigua nella parte relativa a titoli ed esami sia il fatto che chi ha completato la registrazione in extremis non è riuscito ad allegare documenti importanti come ad esempio la ricevuta del bollettino da pagare per partecipare. L’ombra dei ricorsi sembra già aleggiare, ma prima si dovrà affrontare la prova e poi dopo la pubblicazione delle graduatorie, potrebbe essere messo tutto in discussione.