Il ministero della Salute ha istituito un tavolo di lavoro permanente sull’approvvigionamento dei farmaci, per definire la reale entità del fenomeno e indicare proposte risolutive
Nelle farmacie italiane continuano a scarseggiare moltissimi farmaci, alcuni anche salva-vita. La pandemia, la guerra tra Ucraina e Russia e la crisi energetica hanno provocato una carenza di principi attivi e di materie prime, come vetro e alluminio. È per tutto questo che, sempre più spesso, nelle farmacie italiane non si riesce a trovare tutto quello che serve. O quantomeno non si riescono a trovare i «farmaci di prima scelta». Secondo l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), sono all’incirca 3.200 le medicine coinvolte da questa carenza. Ora, dopo settimane di appelli da parte di medici, pazienti e farmacisti, il ministero della Salute annuncia l’istituzione di un tavolo permanente sull’argomento
«Un tavolo di lavoro permanente sull’approvvigionamento dei farmaci, per definire la reale entità del fenomeno e indicare proposte risolutive», annuncia il ministro della Salute, Orazio Schillaci, aprendo l’incontro con il sottosegretario Marcello Gemmato, altri rappresentanti del ministero della Salute, dell’Aifa e della filiera farmaceutica produttiva e della distribuzione. «Il ministro – si legge in una nota – ha posto all’attenzione dell’incontro l’individuazione dei farmaci che registrano una reale carenza, interventi di risposta a breve e medio termine per far fronte tempestivamente ai bisogni dei cittadini e la definizione di attività di comunicazione e sensibilizzazione al fine di evitare allarmismi e conseguenti ingiustificate corse all’acquisto. Il tavolo, istituito con decreto ministeriale, sarà allargato anche ai Nas e ai medici di medicina generale».
Oltre a ibuprofene e paracetamolo, a scarseggiare ci sarebbero anche altri farmaci che vengono utilizzati diffusamente durante la stagione influenzale. A mancare nelle farmacie, infatti, sono anche soluzioni, come gli antimucolitici, che si utilizzano negli aerosol. In carenza ci sono anche alcuni antibiotici. L’azitromicina, ad esempio, di cui se ne è abusato per molto tempo, in quanto erroneamente considerata utile per la cura del Covid-19. A poco sono serviti gli appelli dei medici: moltissimi italiani, spaventati dalla carenza, ne hanno fatto grandi scorte, rendendolo di fatto indisponibile per le persone che invece ne hanno realmente bisogno. Federfarma segnala anche l’indisponibilità dell’antibiotico cefixoral e l’uscita dalla produzione dello zimox. Per fortuna, per questi antibiotici abbiamo al momento delle alternative che riescono a sopperire alla carenza e che devono comunque essere prescritte dal medico.
Nella lista dei farmaci carenti ci sono anche medicine importanti: si va dagli antiepilettici agli antipertensivi fino ai diuretici e ad alcuni antitumorali. Al momento il sistema sta reggendo grazie alle alternative. Alcune farmacie si sono attrezzate rispondendo in maniera proattiva alla carenza di alcuni medicinali. Moltissime hanno infatti aumentato l’attività dei propri laboratori con la produzione di medicinali galenici, come sciroppi a base di ibuprofene. I preparati galenici sono farmaci assemblati direttamente in farmacia sulla base di una farmacopea comunitaria. I farmacisti acquistano i principi attivi e li assemblano secondo norme codificate di buona preparazione, realizzando prodotti efficaci e sicuri tanto quanto quelli industriali. Non tutte lo fanno, ma molte sì e con ottimi risultati.
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