L’associazione Fare Salute, costituitasi tra ALTEMS, Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica, Campus di Roma, e il Sumai Assoprof, Sindacato Unico Medicina Ambulatoriale Italiana e Professionalità dell’Area Sanitaria, ha presentato a Roma, presso il museo Ninfeo, il corso di perfezionamento per l’anno accademico 2022/2023 “La sfida dell’assistenza territoriale integrata. Sinergie professionali e multidisciplinari per lo sviluppo della casa di Comunità” che inizierà nel mese di aprile.
L’associazione Fare Salute, costituitasi tra ALTEMS, Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica, Campus di Roma, e il Sumai Assoprof, Sindacato Unico Medicina Ambulatoriale Italiana e Professionalità dell’Area Sanitaria, ha presentato a Roma, presso il museo Ninfeo, il corso di perfezionamento per l’anno accademico 2022/2023 “La sfida dell’assistenza territoriale integrata. Sinergie professionali e multidisciplinari per lo sviluppo della casa di Comunità” che inizierà nel mese di aprile. Il corso sarà articolato in 10 moduli da 10 ore ciascuno, si svilupperà lungo tre macroaree (dinamicità del contesto, integrazione, miglioramento continuo della qualità) e sarà diretto da Gianfranco Damiani, Professore in Igiene Generale e Applicata dell’Università Cattolica.
“Questo corso – ha spiegato Gianfranco Damiani – è, innanzitutto, un’opportunità per i professionisti, indipendentemente dal loro livello di cultura o di professione, che in qualche modo accettano la sfida della complessità. Una complessità caotica che i nostri servizi sanitari stanno vivendo in questo momento storico e che trova nello sviluppo dell’assistenza territoriale, con una prospettiva comunitaria, una possibile soluzione per creare quelle sinergie che sono l’unico elemento che ci permette di superare le solitudini dei pazienti, dei cittadini, dei medici, degli infermieri e delle altre professioni sanitarie, dei farmacisti e di tanti attori che svolgono perfettamente il loro compito specialistico per il quale sono stati formati”. Secondo Damiani “laddove esiste la collaborazione multidisciplinare e multiprofessionale, si realizzano migliori risultati, sia in termini di efficacia, sia di economicità e di sostenibilità sociale. Gli obiettivi del corso sono quelli di fornire logiche, linguaggio e strumenti operativi efficaci a chi seguirà il corso ma non come spettatore passivo, ma come attore responsabile del processo trasformativo”.
“Oltre alla formazione, Fare Salute consta anche di altri due core business: – ha spiegato il direttore di ALTEMS, Americo Cicchetti – la ricerca e la promozione di eventi che favoriscono in maniera trasversale la diffusione e la promulgazione degli sviluppi nell’ambito della progettualità delle Case della Comunità. Fare Salute vuole essere una piattaforma di collaborazione aperta, su cui si può lavorare e mi riferisco al DM 77. Per quanto riguarda, invece, le competenze manageriali, queste vanno adattate: non è semplicemente un tema di top management, ma di middle management. Sul fronte dell’innovazione tecnologica e dell’innovazione digitale- ha aggiunto Cicchetti – fare telemedicina piuttosto che utilizzare soluzioni digitali non è semplicemente comprare degli applicativi ma significa cambiare il modo di lavorare. Per quanto riguarda l’assistenza primaria e della gestione della cronicità, infine, ci sono alcune innovazioni di natura più tecnologica che sono fondamentali, dove c’è un enorme valore”.
“Questo è un percorso che ha preso il via qualche anno fa, prima del Covid, quando si cominciava a pensare come poter lavorare insieme- ha dichiarato il segretario generale del Sumai Assoprof, Antonio Magi-. Non c’era alcun indirizzo, avevamo l’idea di essere noi i primi a partire come operatori. Un sindacato, dunque, non tale per i propri iscritti ma un sindacato attivo, che facesse sistema, che cercasse di mettere insieme tutte le categorie professionali per lavorare in sinergia. Sono anni che sostengo l’idea di essere un blocco unico come sanitari, perché insieme possiamo davvero creare quelle condizioni per migliorare il Servizio sanitario nazionale. Fare Salute è aperto a tutti, è nato per mettere a sistema tutti quanti, comprese le persone che non fanno attività sindacale e mettendo le diverse professioni l’una accanto all’altra. Il percorso è stato lungo e non è stato facile, ma sono molto contento della risposta che c’è stata oggi. La sanità è una, non possiamo parlare solo di territorio senza parlare anche di ospedale”.