Sono stati pubblicati in questi giorni dalla Regione Lazio i dati relativi all’andamento dell’attività di screening condotta da ciascuna Asl nel corso del 2022. Per il secondo anno consecutivo l’azienda sanitaria Roma 4, per tutti e tre gli screening, ha centrato gli standard regionali di qualità del servizio
Per il secondo anno consecutivo l’Asl Roma 4 ha centrato gli indicatori regionali di qualità relativi alle attività di screening dei tumori del colon retto, mammella e cervice uterina. Per il 2022 il Servizio ha raggiunto importanti risultati grazie anche al maggior ricorso ad iniziative itineranti che hanno permesso di avvicinare gli utenti di tutto il territorio al servizio. Una strategia, come confermano i dati pubblicati dalla Regione Lazio, che ha ripagato lo sforzo dell’azienda e del Servizio di Screening, coordinato dalla dottoressa Elisabeth Galliano, portando la Roma 4 tra le prime aziende del Lazio ad aver ottenuto tutti semafori verdi negli indicatori classificati dalla Regione.
Per quanto riguarda il colon retto l’adesione è del 24%, nove punti percentuali in più alla media regionale (15%), lo screening del tumore alla cervice uterina ha visto partecipare invece il 32% della popolazione invitata, mentre la media regionale è del 26,6%. Sul gradino più alto del podio, lo screening della mammella che ha visto l’adesione del 58% delle donne invitate del territorio ed è la percentuale di adesione in assoluto più alta di tutte le aziende sanitarie laziali.
«Lo scorso anno – spiega coordinatrice del servizio, Elisabeth Galliano – è stata una sfida perché uscivamo dalle restrizioni dovute alla pandemia che avevano, in certi casi, allontanato gli utenti dalle buone pratiche della prevenzione. Consapevoli poi, del fatto che il rallentamento delle attività aveva causato ritardi nelle diagnosi e della necessità, quindi, di arrivare alla maggior parte della popolazione abbiamo deciso di mettere in campo iniziative itineranti e giornate dedicate alla salute e alla prevenzione per informare, sensibilizzare e agevolare l’accesso ai programmi di screening a tutta la popolazione e soprattutto alle fasce più deboli».
Il 2022, infatti, ha visto il Servizio di Screening impegnato in ben 27 eventi condotti in sinergia con le società Publipeas e Fora che hanno messo a disposizione i loro truck, veri e propri ambulatori mobili, all’interno dei quali gli utenti hanno potuto eseguire gratuitamente le mammografie, l’esame citologico o ritirare il proprio kit per la raccolta dei campioni dello screening del colon retto. «Un’intesa attività – aggiunge la dottoressa – che ci ha portato non solo a recuperare la mancata attività ma ottenere livelli di copertura ottimali su tutto il territorio. E una maggior copertura significa poter fare diagnosi precoci e maggior successo di riuscita delle cure. L’obiettivo di quest’anno, quindi, non è solo consolidare il risultato ottenuto nel 2022 ma aumentare la partecipazione».
E il 2023, infatti, per il Servizio di Screening è iniziato proprio in questa direzione. Dal 16 gennaio un’unità mobile con a bordo un mammografo di ultima generazione, è stato posizionato nell’area adiacente alla sede della Asl, a via Terme di Traiano, per permettere alle donne tra i 50 e i 69 anni di partecipare allo screening del tumore della mammella e sono state già 1428 le donne che hanno aderito, mentre si stanno organizzando iniziative mirate per i pazienti più fragili.
«In collaborazione con la Comunità Sant’Egidio – aggiunge la dottoressa – abbiamo poi organizzato delle giornate informative presso la sede dell’associazione e abbiamo incontrato le persone assistite dai volontari e parlato con loro dell’importanza della prevenzione. In quelle giornate abbiamo distribuito anche i kit per il color retto e preso appuntamenti per le mammografie e il test dell’HPV. Si tratta di un’iniziativa rivolta alle fasce più deboli della popolazione che spesso lontane e inarrivabili ma la prevenzione è un diritto di tutti»-
Soddisfatta del risultato attestato dalla Regione, si è detto il direttore generale della Asl Roma 4, la dottoressa Cristina Matranga: «La conformazione della nostra azienda – dice – composta da 28 comuni dislocati in un territorio che va dal mare alla collina ci impone una strategia d’azione che porti i servizi ad essere il più prossimi possibile alla popolazione, rendendone facile l’accesso. Un’assistenza di prossimità che investe anche le attività di screening, fondamentali – conclude – per aumentare il livello di salute dei nostri assistiti».
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