Appello Amsi, Co-mai, UMEM e UN@UN al Governo italiano e ai paesi europei: «Urge intensificare i corridoi sanitari sia in Turchia che in Siria senza distinzione»
Continua il sostegno e la solidarietà della Comunità del mondo arabo in Italia(Co-mai), Associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi), Unione medica euro mediterranea (UMEM) insieme al Movimento Uniti per Unire (UN@UN) con la Siria e la Turchia. «Ringraziamo tutti i colleghi e sostenitori che stanno danno disponibilità per intensificare gli aiuti. Ringraziamo il Governo Italiano e tutti i paesi europei, arabi e stranieri che stanno sostenendo la popolazione terremotata. Chiediamo di intensificare i corridoi sanitari e umanitari in particolare i primi 10 giorni dopo il terremoto per salvare chi sta ancora sotto le macerie e curare i feriti e proteggere i bambini ,le donne e gli anziani», dice Foad Aodi, Presidente dell’ Amsi e UMEM e Membro della Commissione Salute Globale Fnomceo.
«Siamo in contatto diritto con i medici locali dell’UMEM che ci informano di continuo sulla situazione sanitaria e umanitaria che è una tragedia enorme. Secondo loro sono oltre 12 mila i morti e 55 mila feriti il bilancio del terremoto in Siria e Turchia ed in aggiornamento continuo purtroppo. Servono medici specialisti, ortopedici e chirurghi, pediatri, radiologi, anestesisti, psicologi, pneumologi, cardiologi, sangue, strumenti chirurgi e strumenti per scavare e salvare da sotto le macerie – continua Aodi – . Servono ospedali mobili. Urge trasportare i morti e c’è un rischio malattie infettive e Colera».
«Infine oltre il nostro ringraziamento a tutti le comunità e associazioni e sindacati arabi, stranieri e italiani in Italia facciamo il nostro Appello a distribuire e far arrivare gli aiuti a tutti sia in Siria che in Turchia nella stessa misura e senza distinzione. Chiediamo di togliere l’embargo alla Siria per far arrivare subito gli aiuti alla popolazione. Lasciamo la geopolitica fuori dalla solidarietà altrimenti la storia scriverà una pagina non positiva e non aiuta la convivenza tra i popoli», conclude il Presidente dell’ Amsi e UMEM e Membro della Commissione Salute Globale Fnomceo.
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