Salute 10 Febbraio 2023 14:31

Tagliare le calorie allunga la vita. Tanto quanto smettere di fumare

Uno studio americano ha scoperto che coloro che riducono il proprio apporto calorico del 25% in 2 anni invecchiano più lentamente fino al 3%. Questo potrebbe ridurre il rischio di morte prematura tanto quanto smettere di fumare

Tagliare le calorie allunga la vita. Tanto quanto smettere di fumare

Per ringiovanire basta ridurre le calorie che si assumono ogni giorno. Uno studio condotto dalla Columbia University Mailman School of Public Health di New York ha scoperto che coloro che riducono il proprio apporto calorico del 25% in 2 anni invecchiano più lentamente fino al 3%. Questo potrebbe ridurre il rischio di morte prematura tanto quanto smettere di fumare. I risultati, pubblicati sulla rivista Nature Ageing, suggeriscono una strategia semplice ed efficacia che promuove la longevità sana.

Un test del sangue per valutare l’attività genetica

È noto ormai da tempo che una riduzione delle calorie migliora la salute delle persone, specialmente quelle in sovrappeso e obese. Ma questo è il primo studio a lungo termine sulla riduzione delle calorie in persone sane e non obese. Solo ora i ricercatori sono stati in grado di rilevare segni concreti che dimostrano che le persone a dieta invecchiano più lentamente. Lo studio ha coinvolto 220 persone di età compresa tra i 26 e i 45 anni, a cui sono stati monitorati alcuni valori, tra cui la pressione sanguigna e il colesterolo. Questi segni dell’invecchiamento sono stati successivamente abbinati all’attività genetica nel corpo, analizzata tramite un test del sangue utilizzato già in passato per valutare la velocità si invecchia.

Con meno calorie si rallenta l’invecchiamento biologico

«Questo studio è molto interessante perché abbiamo scoperto che la restrizione calorica può ridurre il ritmo con cui le persone invecchiano biologicamente», sottolinea Daniel Belsky, scienziato che ha guidato lo studio. «Rallentare l’invecchiamento biologico significa vivere più a lungo e ammalarsi più tardi. Pertanto, la restrizione calorica – aggiunge – potrebbe non solo giovare alle persone obese, ma potrebbe dare alle persone vite più lunghe e più sane». I partecipanti allo studio, provenienti dalla Nuova Zelanda, sono stati aiutati a ridurre le calorie con sessioni settimanali progettate per perdere peso. I volontari hanno iniziato a consumare pasti in porzioni più piccole per 27 giorni forniti dai ricercatori e poi hanno continuato a stare da soli, perdendo in media il 15% del loro peso corporeo nel primo anno.

Gli effetti della restrizione delle calorie si riflettono sui geni

Non tutti hanno raggiunto l’obiettivo di ridurre le calorie del 25%. Tuttavia, tutte le persone a dieta sono invecchiate a un ritmo più lento del 2-3% rispetto alle persone che hanno mangiato normalmente. Coloro che hanno ridotto le calorie di oltre il 10% sembrano aver tratto i benefici maggiori, invecchiando circa l’1 percento più lentamente rispetto a coloro che hanno ridotto in misura minore l’apporto calorico. Per misurare l’età biologica gli studiosi hanno tre tipi test, che esaminano tutti l’attività genetica chiamata «metilazione del DNA», ovvero i cambiamenti epigenetici che avvengono nelle cellule e che funzionano come «interruttori» che accendono e spengono i geni. I test sul sangue hanno permesso di studiare la metilazione del DNA nelle cellule, la quale a sua volta mostra se le persone stanno invecchiando a un ritmo lento e veloce. I risultati si riflettono anche su altri segni dell’invecchiamento, come l’aumento della pressione sanguigna e un sistema immunitario meno efficace.

Lo studio mostra che è possibile rallentare l’invecchiamento

Un tasso di invecchiamento più lento del 2-3% significa un rischio inferiore di morte prematura dal 10 al 15%. Pertanto, secondo i ricercatori, seguire per due anni una dieta che riduce le calorie potrebbe avere lo stesso effetto sul rischio di morte prematura dello smettere di fumare. «La restrizione calorica probabilmente non è per tutti», precisa Calen Ryan, co-autore principale dello studio, della Columbia University Mailman School of Public Health. «I nostri risultati sono importanti perché dimostrano che potrebbe essere possibile rallentare l’invecchiamento umano. Ci danno anche un’idea – continua – del tipo di effetti che potremmo cercare nelle prove di interventi che potrebbero attrarre più persone, come il digiuno intermittente o un’alimentazione a tempo limitato». È ora in corso un follow-up dei partecipanti allo studio per determinare se le persone che seguono una dieta ipocalorica continuano effettivamente a condurre una vita più lunga e più sana, come suggeriscono i loro esami del sangue.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...
Sanità

I migliori ospedali d’Italia? Sul podio Careggi, l’Aou Marche e l’Humanitas di Rozzano

A fotografare le performance di 1.363 ospedali pubblici e privati nel 2023 è il Programma nazionale sititi di Agenas. Il nuovo report mostra un aumento dei  ricoveri programmati e diu...