Si tratta di una donna di 53 anni della provincia di Jiangsu, nella parte orientale del Paese. La paziente avrebbe sviluppato i sintomi della malattia il 31 gennaio, in seguito a contatti con pollame infetto
Il virus dell’aviaria continua ad allarmare la comunità scientifica internazionale. Dopo il decesso la settimana scorsa in Cambogia di una ragazza di 11 anni e il contagio del padre 49enne della stessa (ora però negativizzato), arriva dalla Cina la notizia di un altro caso umano di H5N1.
Si tratta di una donna di 53 anni della provincia di Jiangsu, nella parte orientale del Paese, che sarebbe risultata positiva al virus secondo quanto riferiscono diversi media, tra cui Bno, agenzia di stampa internazionale con sede in Olanda, citando fonti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. La paziente avrebbe sviluppato i sintomi della malattia il 31 gennaio, in seguito a contatti con pollame infetto; a febbraio la positività. Le sue condizioni attuali non sono note.
Poiché il virus continua a essere rilevato nelle popolazioni di pollame, si prevedono ulteriori casi di trasmissione all’uomo, fanno sapere dall’Oms. Quasi tutti i casi di infezione da H5N1 nelle persone sono stati associati al contatto ravvicinato con uccelli infetti vivi o morti o con ambienti contaminati. «L’Oms prende sul serio il rischio rappresentato da questo virus ed esorta a una maggiore vigilanza in tutti i Paesi», ha ribadito l’Organizzazione mondiale della sanità.
Dal 2003 al 25 febbraio 2023, sono stati segnalati in tutto il mondo 873 casi umani di H5N1 e 458 decessi in 21 Paesi. Tuttavia, sulla base delle informazioni attuali, l’Oms consiglia di non applicare alcuna restrizione ai viaggi o al commercio. Ad oggi, le prove dimostrano che il virus non infetta facilmente gli esseri umani e la trasmissione da persona a persona sembra essere inusuale.
In Italia più della metà di tutti i casi rilevati da settembre ad oggi si sono verificati nel solo mese di febbraio, come ha spiegato a Sanità Informazione Antonio Sorice, presidente della SIMeVeP, la Società Italiana di medicina veterinaria preventiva.
E preoccupa la diffusione tra i mammiferi. Nelle ultime settimane ci sono stati diverse segnalazioni tra cui visoni, lontre, volpi e leoni marini. In Italia al momento non risultano casi di aviaria tra i mammiferi ma è necessario mantenere alta l’attenzione.
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