Dolori addominali, diarrea e vomito. È l’insidiosa triade di sintomi che colpisce quasi 1 bambino su 3 che si ammala di Covid-19 e che, in alcuni casi, può richiedere addirittura il ricovero in ospedale. A fare luce sulla sintomatologia gastrointestinale del Covid-19 nei bambini è Antonella Diamanti, responsabile dell’UOS Riabilitazione Nutrizionale dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma
Dolori addominali, diarrea, reflusso e vomito. È l’insidioso ventaglio di sintomi che colpisce quasi 1 bambino su 3 che si ammala di Covid-19 e che, in alcuni casi, può richiedere addirittura il ricovero in ospedale. A fare luce sulla sintomatologia gastrointestinale del Covid-19 nei bambini è Antonella Diamanti, responsabile dell’UOS Riabilitazione Nutrizionale dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma, in un’intervista rilasciata a Sanità Informazione. «Il Covid-19 può dare sintomi gastrointestinali, in quanto i recettori attraverso i quali il virus penetra nel nostro organismo, sono presenti nelle cellule dell’epitelio intestinale», spiega l’esperta. «Sulla base di due ampie casistiche multicentriche in Italia emerge una maggiore gravità dell’infezione da Covid-19 nei pazienti con sintomi gastrointestinali, con maggiore probabilità di ospedalizzazione e di accesso in terapia intensiva».
«Uno studio turco molto recente – spiega Diamnati – ha comparato la prevalenza di sintomi gastrointestinali in bambini con variante Delta e variante Omicron e ha trovato una prevalenza del 41% per la variante delta e del 22% per la variante Omicron. Quindi in effetti sembra che la variante Omicron possa essere meno aggressiva per l’apparato gastrointestinale». In questo periodo, in cui circola diffusamente la cosiddetta influenza intestinale, è però più facile confondere i sintomi di Covid-19 nei bambini. «Per altro anche la sindrome influenzale corrente si associa frequentemente a sintomi respiratori e febbre come avviene nel Covid-19», specifica Diamanti.
«Uno studio molto ampio condotto nel Regno Unito riportava che circa il 20% dei pazienti ospedalizzati presentava sintomi gastrointestinali», riferisce Diamanti. «Tuttavia, solo nel 4% i sintomi gastrointestinali risultavano isolati. Quindi difficilmente questi disturbi – continua – sono causa esclusiva di ricovero. Tuttavia quello che stiamo vedendo in Italia, in bambini in età scolare e prima adolescenza, è che talvolta l’interessamento gastrointestinale può essere complicato dall’insorgenza di adenomesenteriti diffuse, appendiciti, invaginazioni intestinali e pancreatiti tale da richiedere l’approccio chirurgico». Anche nei casi di Long Covid i disturbi gastrointestinali possono essere piuttosto comuni. «Il Long Covid è l’insieme di sintomi che persistono fino ad almeno 12 settimane dopo il clearaggio dell’infezione – dice l’esperta -. Si tratta di sintomi che non sono altrimenti spiegabili da altre condizioni patologiche e che impattano sulla qualità di vita del bambino».
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