La Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici spiega: «Cultura, scienza, lavoro ed uguaglianza: un paradigma irrinunciabile in una società che permetta lo sviluppo dell’identità di ogni individuo»
«La Giornata Internazionale dei Diritti della Donna è stata istituita per ricordare l’importanza di perseguire da parte delle donne in tutti i contesti pari diritti sociali, economici e politici. Sono passati più di 100 anni da tale istituzione ma le attività da fare sono ancora molte, ed è proprio l’Unione Europea a ricordarlo inserendo tra gli obiettivi dell’Agenda 2030 il punto 5 “Parità di genere” che ha come scopo quello di raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze, tramite parità di accesso all’istruzione, alle cure mediche, alle professioni, alla scienza, al lavoro, così come la rappresentanza nei processi decisionali, politici ed economici». Così una nota della Federazione Nazionale dei Chimici e dei Fisici in occasione dell’8 marzo.
Questo obiettivo a cui tendere è sicuramente ancora più rilevante nel mondo scientifico e professionale, dove la difficoltà di declinare attività di studio, ricerca o lavoro con attività di cura della famiglia è evidente, se non anzi decisa nel caso della maternità. Vengono infatti a mancare – specie per chi svolge la libera professione – adeguate misure compensative in grado di garantire la continuità lavorativa. Nonostante gli ostacoli sempre maggiori in un contesto economico-sociale sempre più difficile, sempre più ragazze abbracciano l’amore per la scienza.
Ad oggi i professionisti iscritti alla Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici sono per il 42,21% donne, segno evidente di un’importante componente femminile nelle nostre professioni. Nell’area della Chimica il 33,67 % sono donne, mentre nell’area della Fisica le donne sono oggi solo l’ 8,54% ed auspichiamo una loro crescita numerica anche in questa professione.
Le nostre sicuramente non sono professioni al femminile o al maschile. L’amore e la passione per la chimica e per la fisica ci accomunano tutti, colleghi e colleghe, perché siamo Chimici e Fisici a prescindere dal genere. Quotidianamente siamo testimoni della nostra professionalità in tutti gli ambiti di lavoro e di vita, mettendo a disposizione la nostra competenza, dedizione e capacità professionale per garantire ambienti salubri, lavori sicuri, prevenzione e cura, tutelare l’ambiente e promuovere lo sviluppo economico.
La professione, l’impresa e il lavoro non sono e non devono essere una questione di genere. Ma in questo particolare momento storico-politico, è tempo di sostenere il talento delle donne e dei giovani con una visione complessiva di rilancio economico e sociale. Il futuro della nostra Nazione è strettamente correlato all’adozione di politiche strutturali, sistemiche e coordinate volte a sostenere la professione e l’impresa, favorendo l’occupazione e la ricerca, garantendo a tutti, donne e uomini, i servizi oramai indispensabili per conciliare il lavoro con la cura della famiglia.
Ed in questo futuro i professionisti possono essere la chiave di volta, in quanto in grado di esprimere al meglio – nei vari contesti pubblici, privati e imprenditoriali in cui operano – etica, professionalità, competenza, innovazione, contribuendo come motori alla crescita economica, sociale e sostenibile, promuovendo prevenzione e garantendo la salute di tutti.
Lo sviluppo del nostro Paese è responsabilità di tutti. E lo sviluppo non prevede la discriminazione. Ed ecco quindi tornare ancora l’8 marzo, a ricordarci la discriminazione e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in ogni parte del mondo. Discriminazione e violenza che suona ancora più forte quando si parla di professioni sanitarie, quali quelle del Chimico e del Fisico, professioni della salute dove la vita viene messa al centro e rappresenta l’obiettivo da tutelare e difendere.
Eppure, nonostante le apparenze, le discriminazioni e le violenze sono presenti anche qui. Tra le tante merita ricordare quella che riguarda in prima linea proprio le nostre professioni, ma soprattutto gli uomini e le donne delle nostre professioni ed i giovani e le giovani che vogliono abbracciarle.
A distanza di cinque anni, seppur espressamente previsto dalla Legge 11 gennaio 2018 n.3, non è ancora stato avviato l’iter per l’aggiornamento delle competenze della professione di Chimico, e delle competenze e dell’esame di abilitazione alla professione di Fisico. Si è creata così un’evidente e manifesta discriminazione dei professionisti chimici e fisici nell’accesso al mondo del lavoro ed in particolare della libera professione, nonché si è generata confusione tra le varie attività professionali. Ma non basta, ai giovani e alle giovani laureate in scienze fisiche dal 2014 non è concesso di iscriversi all’Albo, semplicemente perché in cinque anni non è stato ancora fatto l’esame di stato o un provvedimento urgente di ampliamento del periodo transitorio. I giovani e le giovani sono il futuro della nostra nazione e non si può predicare la parità di genere e di diritti senza consentire a chi studia di poter scegliere con piena consapevolezza il proprio percorso lavorativo.
Ed anche per questo è l’otto marzo, e per questo invitiamo anche questo Governo a farsi carico quanto prima delle istanze della nostra professione, perché l’accesso al mondo del lavoro è un diritto di tutti e tutte.
Cultura, scienza, lavoro ed uguaglianza di genere devono essere un paradigma irrinunciabile in una società che permetta lo sviluppo dell’identità di ogni individuo.
Cultura e scienza sono vicine tra loro anche nella parola “effimero” che dura un sol giorno, usato in passato per ricordare quelle febbri di breve durata. Il fiore dell’otto marzo è la mimosa i cui fiori sono per l’appunto gialli, leggeri ed effimeri, ma non sono i fiori che rappresentano le donne, bensì lo è l’arbusto, quella pianta alta, resistente e forte.
Ed è ancora l’otto marzo, e oggi più che mai la Federazione Nazionale ricorda il suo impegno a far sentire le istanze delle professioni, per raggiungere l’obiettivo di permettere a tutti i nostri professionisti Chimici e Fisici di avere parità e dignità nel lavoro con giusto riconoscimento economico, sociale, di ruolo e competenze.
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