A Sanità Informazione il commento di Felice Damiano Torricelli (Enpap – Ente Nazionale Previdenza e Assistenza Psicologi) sulla ricerca USA: «Prendete un diario ed ogni giorno appuntate tre cose che vi hanno reso felici e delle quali potete essere grati. Alcuni giorni vi risulterà più facile, altre volte dovrete soffermarvi di più a ricercare la felicità delle piccole cose»
I soldi non fanno la felicità. Si è vero, ma solo se sono troppi o troppo pochi. Almeno stando ai risultati di un recente studio pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences. Secondo i ricercatori, infatti, la felicità aumenterebbe all’aumentare dei guadagni fino ad una certa soglia, circa 100mila dollari all’anno, per poi stabilizzarsi. Non si parla certo di pochi spiccioli. Ma niente paura. Per chi guadagna decisamente sotto questa media, in occasione della Giornata Mondiale della Felicità, arrivano i consigli del presidente dell’Enpap Felice Damiano Torricelli.
«Prendete un diario ed ogni giorno appuntate tre cose che vi hanno reso felici e delle quali potete essere grati – dice il presidente Torricelli ai microfoni di Sanità Informazione -. Alcuni giorni vi risulterà più facile, perché ricchi di esperienze importanti ed emozioni intense. Altre volte, dovrete soffermarvi di più a ricercare la felicità delle piccole cose. Ma pian piano il risultato sarà straordinario: scoprirete che anche ammirare un sole particolarmente splendente può mettervi di buon umore».
Anche l’ambiente di lavoro, luogo in cui molte persone trascorrono la maggior parte del proprio tempo, è decisivo per la felicità individuale. Avere un lavoro che permetta il giusto equilibrio tra lavoro e vita privata, secondo il risultati di un’indagine condotta da InfoJobs in occasione della Giornata Mondiale della Felicità 2023, è il primo ingrediente della felicità per oltre 4 persone su dieci. Altro ingrediente decisivo contenuto nella lista delle priorità è lavorare in un ambiente favorevole e disteso con colleghi e superiori. Essere circondati da persone positive e piacevoli è più importante del fatto che il lavoro che si fa non sempre corrisponde a quello desiderato. Per meno di una persona su 10 fare il lavoro dei propri sogni è sinonimo di felicità. Per una percentuale più ampia, il 16,2%, felicità sul posto di lavoro significa anche ottenere risultati professionali e riconoscimenti.
Anche questa ricerca, dimostra ancora una volta, che un po’ di soldi, nella narrazione complessiva di ognuno di noi, non guastano mai. Ma come hanno fatto i ricercatori a stabilire che 100mila dollari all’anno è davvero la media ottimale a cui ambire per essere felici? Lo studio appena pubblicato è frutto di un incontro di due ricercatori che, già da oltre un decennio, sono impegnati sull’argomento. Nel 2010, l’economista britannico Daniel Kahneman (uno dei due autori dello studio pubblicato nel 2023), aveva affermato che quando le persone superavano un reddito annuo di 75mila dollari (equivalenti a circa 61mila euro), fossero meno felici di prima. Troppi soldi, secondo Kahneman, avrebbero fatto ristagnare la felicità.
Dopo dieci anni, lo psicologo statunitense Matthew Killingsworth dell’Università della Pennsylvania, invece, ha dimostrato come la felicità crescesse, senza alcun limite, all’aumentare dei guadagni. I due hanno unito le loro teorie contradditorie sotto la guida della professoressa della Penn Integrates Knowledge University, Barbara Mellers. Insieme hanno redatto nuovo documento. Risultato? Chi guadagna di più è più felice, ma questo aumento della felicità si stabilizza una volta superati i 100mila dollari di entrate annue.
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