Nel 2022 la migrazione sanitaria è aumentata del 18% rispetto all’anno precedente. CasAmica ODV ha aperto le sue porte a circa 5mila persone tra le sei Case di Milano, Roma e Lecco, per quasi 40 mila notti di ospitalità
La pandemia da Covid-19 li aveva costretti a rinunciare alle cure, almeno a quelle migliori. Ora i migranti della salute, ovvero quelle persone che percorrono anche centinaia di chilometri pur di affidarsi agli specialisti più qualificati, sono tornati ad aumentare, con un’incidenza che supera quella del periodo pre-pandemico. «Alle necessità ordinarie, infatti, vanno sommate le esigenze di quei pazienti che sono finiti in coda a lunghe liste di attesa. Pure i migliori centri di eccellenza hanno dovuto diminuire, se non addirittura interrompere, molte delle loro attività, tra visite specialistiche, ricoveri ed interventi chirurgici, per far fronte a tutte le emergenze scaturite dalla pandemia da Covid-19», dice a Sanità Informazione Stefano Gastaldi, direttore generale di CasAmica ODV.
L’aumento della migrazione sanitaria trova conferma anche nell’ultima rilevazione sulla mobilità sanitaria dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas), dalla quale emerge che a partire dal 2021 sono tornati a crescere i ricoveri ospedalieri interregionali. La meta principale è il Nord Italia, con Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto in testa alla classifica delle regioni più visitate per motivi sanitari. La tendenza è confermata anche dai dati di CasAmica ODV che nel 2022 ha registrato un +18% di richieste di supporto rispetto all’anno precedente. L’associazione ha aperto le sue porte a circa 5mila, tra le sei Case di Milano, Roma e Lecco, per quasi 40mila notti di ospitalità.
«La nostra organizzazione di volontariato – dice il direttore generale di CasAmica ODV – è attiva da 37 anni, durante i quali ha accolto complessivamente 100 mila persone, tra pazienti, familiari e accompagnatori. La migrazione sanitaria di cui ci facciamo carico è quella ad alta complessità. Sosteniamo le persone affette da patologie gravissime che, se non curate tempestivamente ed adeguatamente, rischiano la propria vita. Si tratta di pazienti con patologie oncologiche, neurologiche, rare, autoimmuni o che necessitano di un trapianto. Mella maggior pare dei casi, a complicare ulteriormente la situazione è sia l’estrema distanza tra la propria casa e i centri specialistici di cura, che la necessità di spostarsi più volte durante il medesimo anno e per periodi molto lunghi. Nelle nostre strutture gli ospiti non trovano non solo una sistemazione confortevole, ma anche il pieno sostegno degli operatori di CasAmica e di oltre 120 volontari che restano al loro fianco per tutto il percorso di cura, supportandoli sia a livello logistico che emotivo».
E le testimonianze di chi ha usufruito in prima persona del sostegno di CasAmica, raccolte sul sito dell’associazione, sono la prova che il supporto dei volontari dell’associazione va ben oltre l’offrire un tetto sopra la testa. «Nelle mie poche esperienze di vita ho potuto constatare una cosa: le persone possono dimenticare quello che hai detto, possono dimenticare quello che hai fatto, ma non dimenticheranno mai come le hai fatte sentire – scrive uno dei pazienti che ha ricevuto il supporto di CasAmica -. Nella nostre situazioni i piccoli gesti valgono più di mille parole. Per questo motivo ringrazio CasAmica per l’ospitalità e l’umanità e per l’ambiente familiare che riuscite a trasmettere».
CasAmica ODV si prende cura anche degli accompagnatori: «Nel 98% dei casi sono i familiari a sostenere i migranti sanitari e in oltre un caso un dieci (la percentuale oscilla tra il 10-12%) l’assistenza è rivolta a bambini e adolescenti», racconta Gastaldi. Secondo la ricerca “Migrare per curarsi” del Censis, infatti, sono 71mila i minori che ogni anno si spostano dalla loro città per sottoporsi a cure mediche e chirurgiche. «Una richiesta enorme che ci ha spinto a realizzare a Milano una struttura interamente dedicata ai bambini e ad attivare servizi specifici per i più piccoli anche a Roma. Cerchiamo di offrire tutto il nostro sostegno affinché questi piccoli pazienti possano vivere una vita quanto più normale possibile, nonostante tutto, nonostante la malattia, la lontananza da casa e dalle persone care».
Per far fronte alle numerose e crescenti richieste di chi è costretto a curarsi in città lontane dalla propria abitazione, CasAmica ODV ha dato il via ad una campagna con numerazione solidale: dal 12 marzo al 1°aprile è possibile fare una donazione con un sms o chiamata da rete fissa al 45591. L’associazione è attualmente impegnata nella realizzazione di una nuova struttura di 3mila metri quadrati tra interni ed esterni, con spazi dedicati anche ai più piccoli, alle porte di Milano. La nuova casa di accoglienza sorgerà vicino all’IRCSS Ospedale San Raffaele, non lontano dall’Istituto Nazionale dei Tumori e dall’Istituto Neurologico Carlo Besta. Sarà strutturata su 4 piani e potrà ospitare fino a 60 persone al giorno. L’ampia superficie degli interni consentirà di realizzare una trentina di stanze e miniappartamenti per gli ospiti, alcuni dei quali riservati a pazienti particolarmente fragili che necessitano di una degenza separata. Oltre alle stanze destinate ai malati e ai loro accompagnatori, in ogni piano sarà prevista un’area comune, composta di sala e cucina.
Anche in questa nuova casa, un ampio spazio della struttura sarà dedicato ai bambini. «La casa di Segrate porta a maturazione un processo di crescita che in questi anni ha visto l’implementazione di nuovi servizi di accoglienza, con costante attenzione all’ospitalità nei confronti di chi è costretto a migrare per necessità di cura della propria salute – spiega il direttore generale di CasAmica -. In particolare, la nuova struttura ha l’obiettivo di rispondere al fenomeno della migrazione sanitaria verso i centri di eccellenza, mettendo a disposizione un numero sempre più alto di posti letto e – conclude – costruendo un servizio che risponda in modo flessibile ed efficace ai bisogni delle persone, con una grande attenzione all’umanizzazione degli spazi e delle cure».
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