Il ricercatore: «I nostri studi si concentrano sulla comprensione dei meccanismi molecolari alla base del cancro, in particolare quelli epigenetici, che sono normalmente deputati al controllo della funzione del nostro DNA, del nostro genoma, e che nel cancro subiscono delle alterazioni che chiamiamo modificazioni epigenetiche»
Una molecola, maltonis, potrebbe essere la chiave di volta che permetterà di mettere a punto un nuovo trattamento per la leucemia acuta promielocitica (LAP), una varietà di leucemia mieloide acuta (LMA), caratterizzata da manifestazioni cliniche di rilevante gravità, tra cui un rischio elevato di emorragie, anche potenzialmente fatali. La molecola è stata identificata all’interno dei laboratori del Dipartimento di Scienze Biomolecolari e dal Dipartimento di Scienze Pure e Applicate dell’Università degli Studi di Urbino, Carlo Bo. A sostenere la ricerca è stata la Fondazione Pirozzi, nata in memoria di Francesca Pirozzi, morta a 24 anni per un linfoma.
«Le nostre ricerche, condotte nel laboratorio di Patologia Molecolare – spiega a Sanità Informazione Mirco Fanelli, professore Ordinario Dipartimento Biologia Molecolare dell’Università di Urbino – si concentrano sulla comprensione dei meccanismi molecolari alla base del cancro. In particolare – aggiunge il professore – ci stiamo dedicando alla comprensione dei meccanismi epigenetici, cioè tutti quei meccanismi che sono normalmente deputati al controllo della funzione del nostro DNA, del nostro genoma, e che nel cancro subiscono delle alterazioni che chiamiamo modificazioni epigenetiche».
Le epimutazioni sono per natura reversibili ed è proprio la loro mutabilità ad aver attirato l’attenzione dei ricercatori. «Lo studio di queste mutazioni epigenetiche all’interno dei nostri laboratori è cominciato circa 20 anni fa. Utilizziamo diverse strategie allo scopo di ricondurre alla condizione “normale” (quelle pre-cancerosa) la modificazione epigenetica. Evidenziare le anomalie epigenetiche nel cancro, e individuare “la strada” che ci consente di risanare tali anomalie, potrebbe aprire la strada allo studio di nuovi trattamenti».
Il risultato ottenuto dai ricercatori dell’Università di Urbino, ovvero l’identificazione del ruolo chiave della molecola maltonis nella leucemia acuta promielocitica (LAP), potrebbe essere il punto di partenza di una nuova ricerca, volta alla sperimentazione di trattamenti oncologici innovativi, ugualmente sostenuta dalla Fondazione Pirozzi. Questo nuovo filone di ricerca si concentrerà sulla sintesi di molecole che possono avere un ruolo biologico nella speranza che possano diventare potenziali farmaci futuri. «L’attività di ricerca che svolgiamo è una ricerca sperimentale applicata su modelli cellulari in vitro che potranno poi essere testati su modelli cellulari più complessi fino ad arrivare, se i dati la supporteranno, alla sperimentazione in vivo. In sintesi – conclude Fanelli – studiamo il cancro sotto un punto di vista epigenetico, provando a delineare nuovi approcci terapeutici».
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