Mancini (Fondazione Andi): «Gli italiani vanno dal dentista troppo poco. In aggiunta al fumo e all’alcol, tra le principali cause si fa strada prepotentemente il ruolo del Papillomavirus (Hpv), soprattutto nei giovani»
«Dopo più di 16 anni di impegno per sensibilizzare i cittadini italiani e attivare gli odontoiatri a essere sempre più efficaci nella diagnosi precoce del cancro della bocca, c’è ancora tanta strada da fare». Ne è convinto Evangelista Giovanni Mancini, presidente della Fondazione Andi onlus, che in occasione dell’ “Oral cancer day”, che tornerà ad animare le piazze italiane sabato 13 maggio, evidenzia l’importanza della diagnosi precoce e della prevenzione. «Gli italiani si recano meno frequentemente dal dentista. Rinunciano ai controlli e non solo alle cure in ambito pubblico e privato per effetto della minore capacità di spesa. Inoltre – sottolinea Mancini-, in aggiunta al fumo e all’alcol, si fa strada prepotentemente il ruolo del Papillomavirus (Hpv) soprattutto nei giovani: più del 20% dei casi di cancro orale originano da questo agente etiologico».
Aderire all’ “Oral cancer day” è semplicissimo: è possibile prenotare una visita di screening, consultando il sito www.oralcancerday.it oppure telefonando al numero verde 800 058 444, in uno degli studi dentistici volontari aderenti più vicino alla propria abitazione. La visita, programmabile tra il 15 maggio e il 16 giugno, consisterà in un controllo accurato di tutta la mucosa orale del paziente, allo scopo di rilevare la presenza di eventuali lesioni, per decidere se e quando riferire la lacerazione individuata allo specialista e, nel caso, rimandare il paziente a una struttura di secondo livello per la diagnosi definiva.
Nelle piazze delle principali città italiane il 13 maggio saranno allestiti info point dedicati a fornire ai cittadini tutte le informazioni sull’importanza di un controllo periodico della propria bocca, non soltanto per la salute dei denti. L’elenco delle piazze sarà disponibile sul sito www.oralcancerday.it. Gli strumenti utilizzati da Fondazione Andi onlus, sin dalla prima edizione nel 2007, sono determinati a tentare di ridimensionare ulteriormente, attraverso una intercettazione precoce, i circa 9mila casi di tumore del distretto cervico-facciale – di cui oltre 4mila del solo cavo orale – che ogni anno colpiscono gli italiani. L’incidenza in Italia è di 7 casi ogni 100mila abitanti (8 ogni 100mila nei maschi e 5 ogni 100mila nelle femmine).
Lo scenario epidemiologico, spiega il presidente della Fondazione Andi onlus «è stabile, ma con troppi casi diagnosticati in fase tardiva, quando le possibilità di trattamento sono minori e più invasive e la sopravvivenza a 5 anni è ridotta. Lo riferiscono i chirurghi maxillo-facciali e gli otorinolaringoiatri, ovvero coloro cui si rivolgono i pazienti quando le lesioni sono sintomatiche, con dolore, sanguinamento, ulcerazioni, difficoltà nella deglutizione», aggiunge Mancini.
«L’odontoiatra sentinella deve essere non solo uno slogan – precisa lo specialista – ma il ruolo professionale portante della nostra attività clinica. Va sottolineato che la rilevanza di un riscontro precoce della patologia si evince dai dati sul tasso di sopravvivenza a 5 anni, che si aggira intorno al 50-60%: numeri preoccupanti perché la prognosi peggiora quando la malattia, non essendo stata intercettata in tempo, è progredita. Il basso status socio-economico, l’età avanzata e il consumo di alcol e tabacco – elenca Mancini – sono fattori di rischio nel 70% dei casi».
Per contrastare con forza questa forma tumorale, spesso sottovalutata, i dentisti italiani si sono uniti con Aiolp (Associazione italiana otorinolaringoiatri libero professionisti), Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri), Sicmf (Società italiana di chirurgia maxillo-facciale), Sioechcf (Società italiana di otorinolaringologia e chirurgia cervico-facciale) e Sipmo (Società italiana di patologia e medicina orale).
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