Malerba (ASST Santi Paolo e Carlo) «Per una migliore presa in carico necessaria la prevenzione nei primi mille giorni di vita del bambino e più collaborazione con medici di medicina generale e pediatri»
È l’unico polo odontoiatrico pubblico della Regione Lombardia che si occupa di disabili. Il centro Dama Odontoiatrico dell’ASST Santi Paolo e Carlo ogni giorno accoglie bambini da 0 a 14 anni e adulti fragili, oncologici, con disturbi neuromotori e intellettivi. Sono 6200 i pazienti con grave disabilità a carico della struttura e oltre 60 mila gli accessi ospedalieri «La prima visita odontoiatrica serve a capire se il bambino è collaborante e autonomo, oppure no – spiega a Sanità informazione Angela Malerba, dirigente medico, Direttore della struttura di odontostomatologia pediatrica dell’ASST Santi Paolo e Carlo –. Abbiamo classificato i pazienti a seconda del grado di cure. Alcune si possono effettuare alla poltrona, altre necessitano di sedazione o narcosi».
Nonostante la carenza di personale e i tagli dei fondi destinati alla cura dei pazienti disabili fatti dalla politica in passato, oggi il team di medici e anestesisti della dottoressa Malerba cerca di soddisfare le necessità dei pazienti con un diverso grado di disabilità, provenienti da ogni parte della Lombardia e anche dal sud Italia. Sono 20 i centri DAMA odontoiatrici su tutto il territorio nazionale, ma non bastano. «Sarebbe opportuno che venissero creati in tutti gli ospedali pubblici per poter far fronte ai bisogni dei pazienti e dei genitori – sottolinea Malerba -. In questo modo si potrebbero limitare i lunghi trasferimenti».
Al centro DAMA Odontoiatrico della Lombardia si accede da un centralino dedicato, chiamando il numero 0281843535. Una procedura che non è immune però da attese e iter burocratici complessi per la presa in carico di pazienti con esenzioni per età, vulnerabilità sociale e sanitaria. Migliorare si può e per questo la dottoressa Malerba chiede la collaborazione dei Medici di Medicina Generale e dei pediatri: «Bambini e disabili non pagano fino a 13 anni. Questo fa sì che il pediatra metta sull’impegnativa l’esenzione E11 per entrambi. Invece dovrebbe produrre la documentazione perché al bambino disabile venga riconosciuta dall’ASL la sua condizione e assegnato il codice di esenzione conforme alla sua patologia. In questo modo il bambino disabile potrebbe essere immediatamente indirizzato all’ambulatorio DAMA Odontoiatrico e non inserito nella più lunga lista d’attesa dei pazienti pediatrici».
«Per una presa in carico serena del bambino disabile i primi mille giorni di vita sono fondamentali» sottolinea la dottoressa Malerba, che rimarca l’importanza di una corretta prevenzione. «Se il pediatra indirizza subito al centro di accoglienza DAMA Odontoiatrico di un ospedale pubblico il disabile; permette ai genitori di avere le nozioni basilari per una corretta igiene della bocca del loro bambino. Una prevenzione che consentirà al bambino disabile di avere in futuro una migliore qualità di vita, e alla sanità pubblica un risparmio», conclude.
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