L’associazione di pazienti A.L.I.Ce Italia Onlus con Fast Heros fa conoscere l’ictus nelle scuole e si batte per avere più centri specializzati e cure per il recupero delle funzionalità dei pazienti
Sono circa 200 mila le persone colpite da ictus ogni anno in Italia. 40 mila muoiono, altrettante subiscono danni permanenti e 4200 hanno meno di 45 anni. Un evento che stravolge la vita dei pazienti e delle famiglie. Il 16% dei giovani colpiti non riesce a recuperare le proprie capacità neurologiche e resta pertanto un invalido.
Per questo Alice Italia Onlus, associazione per la lotta all’ictus cerebrale, nel mese di maggio attiva una serie di iniziative sul territorio allo scopo di diffondere una maggiore consapevolezza su questa grave patologia che si può prevenire con un corretto stile di vita e un controllo costante di colesterolo, glicemia e malattie cardiache (in particolare la fibrillazione atriale che causa il 20% degli ictus). «Abbiamo appena annunciato una nuova iniziativa che si chiama fast Heros un gioco che insegna ai ragazzi nella veste di super eroi come riconoscere i segni di un ictus nei nonni- racconta Vianello – Stiamo cercando quindi di creare una cultura dell’Ictus per capire quali sono i segni che devono portare ad un pronto intervento in un evento in cui il tempo è più che prezioso. Noi diciamo che il tempo è cervello».
Il tempo è cervello e quindi fondamentale per salvare la vita di un paziente colpito da ictus. I sintomi compaiono all’improvviso per il mancato apporto di sangue al cervello e possono essere diversi: paralisi, debolezza o formicolio del viso, perdita improvvisa di forza del braccio o della gamba, perdita della vista o annebbiamento, perdita di equilibrio, vertigini, mancanza di coordinazione motoria e difficoltà di linguaggio. «Questi piccoli segnali servono a chiamare il 118 e 112 e sperare che nei tempi più stretti arrivi l’ambulanza e conduca il paziente nell’ospedale attrezzato con Stroke Unit che permette di gestire nel modo migliore l’ictus».
Tempi rapidi e luoghi giusti dove ricevere le prime cure fanno la differenza ecco perché Alice Onlus sta portando avanti una battaglia affinché i centri specializzati per il trattamento dell’ictus siano presenti su tutto il territorio nazionale «Facciamo un’attività politica – ammette il Presidente nazionale – e chiediamo ripetutamente più Stroke unit perché non sono sufficienti soprattutto al sud. E poi c’è il grande tema della riabilitazione che fa miracoli grazie a fisioterapisti e logopedisti. Il sistema sanitario in questo ambito deve prendersi carico dei pazienti per un tempo più lungo rispetto a quello attuale e che le famiglie non restino sole come spesso accade oggi. Noi cerchiamo di essere l’anello di congiunzione tra il sistema sanitario che sta facendo bene e il post che è complicato».
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