A Sanità Informazione Marco Petrillo (Presidente commissione fiscale UNEBA) spiega le regole del modello precompilato. Tra le novità meno documenti da conservare
La stagione della dichiarazione dei redditi è ufficialmente iniziata lo scorso 2 maggio e si concluderà il prossimo 30 settembre. L’anno di riferimento è il 2022 e tra le voci più rilevanti da portare in detrazione ci sono le spese sanitarie. Secondo le stime fatte dall’Agenzia delle Entrate sulla base dei modelli precompilati, ammontano ad oltre un miliardo. Tra le novità 2023, invece, la più rilevante è che ci sono meno documenti da conservare. In particolare grazie al decreto Semplificazione non sarà più necessario presentare, a corredo della dichiarazione dei redditi, centinaia di ricevute e scontrini delle spese mediche se già inserite nel modello 730 precompilato.
Per una corretta compilazione della propria dichiarazione dei redditi è dunque fondamentale conoscere esattamente quali spese possono essere portate in detrazione e la percentuale. «Tra le categorie di spese a cui i contribuenti si riferiscono per abbassare il proprio carico fiscale, le spese sanitarie rappresentano la voce più importante», spiega a Sanità Informazione Marco Petrillo, presidente della commissione fiscale di UNEBA, organizzazione del settore sociosanitario, assistenziale e educativo con oltre mille enti associati in tutta Italia. «Non tutte le spese sanitarie però sono detraibili – puntualizza l’esperto – ma occorre attenersi alle indicazioni delle Agenzie delle Entrate». Per agevolare il contribuente è stato introdotto il modello 730 precompilato che il cittadino può consultare sul portale dell’Agenzia delle Entrate nell’area riservata. Il contribuente trova già le spese sanitarie precaricate in automatico che si riferiscono a tre grandi aree: diagnostica, specialistica e farmaceutica. «Attenzione però – aggiunge Petrillo -, è importante che il contribuente verifiche sempre l’esattezza dei dati e che abbia la prescrizione medica e la ricevuta di pagamento che attesti l’avvenuta prestazione. Nel caso ci siano delle differenze proceda con la modifica o l’integrazione delle informazioni».
Non tutte le spese sanitarie sostenute possono essere portare in detrazione. La percentuale ammessa nel modello 730/2023 è del 19% per spese mediche e sanitarie «Esistono poi dei limiti di spesa da rispettare – sottolinea l’esperto –, una franchigia di 129,11 euro sotto la quale non è riconosciuta alcuna detrazione fiscale. Dal punto di vista pratico il calcolo della riduzione d’imposta si determina sommando tutte le spese mediche e sanitarie che danno diritto allo sconto IRPEF, dopodiché si sottrae l’importo di 129,11 euro e si calcola il 19 percento del risultato. Il tetto anno massimo ammissibile è di euro 15493,71».
Le spese mediche e sanitarie che danno diritto alla detrazione sono le seguenti:
E’ possibile avere una detrazione d’imposta del 19% anche per le spese sostenute per fisioterapia, kinesiterapia e laserterapia.
Se nella legge di bilancio 2020 è stato introdotto l’obbligo di tracciabilità per cui sono detraibili ai fini IRPEF solo le spese pagate con carta di credito, bancomat o bonifico bancario, per le spese sanitarie questa regola è vera a metà. Vista la rilevanza sociale sono detraibili solo se pagate con mezzi tracciabili le spese sostenute presso medici o strutture private, mentre l’uso di contanti è ammesso per le spese sostenute presso il Servizio Sanitario Nazionale o presso strutture private accreditate. Per i farmaci la detrazione spetta se la spesa è certificata da fattura o scontrino fiscale nel quale deve essere riportata la natura e la quantità dei prodotti acquistati, il codice alfanumerico identificativo della qualità del farmaco posto sulla confezione del medicinale e il codice fiscale dell’acquirente.
Le spese mediche e sanitarie sostenute dal contribuente nel 2022 dovranno quindi essere inserite nel quadro E del modello 730/2023.
Chi presenta la dichiarazione dei redditi può mettere in detrazione non solo le proprie spese sanitarie, ma anche quelle sostenute per i familiari fiscalmente a carico. Ovvero coloro che non superino il limite di 2840,51 euro di reddito o 4000 euro fino a 24 anni. Possono essere detratte anche le spese sostenute per i familiari non a carico affetti da patologie esenti. In questo caso il limite massimo è di 6197, 48 euro e le detrazioni dovranno essere riportate nel rigo E2.