Una ricerca di Lilt in Lombardia rivela che i fumatori sono soprattutto donne e giovani. Per promuovere l’educazione alla salute LILT punta sui giovani e sostiene la petizione per la prima generazione europea libera dal fumo
In occasione della giornata mondiale del fumo che ogni anno si festeggia il 31 maggio, LILT (Lega italiana per la lotta contro i Tumori) sostiene il progetto dell’Unione Europea di creare la prima generazione libera da tabacco 2030. Un impegno per il quale sono state messe in campo diverse strategie per promuovere l’educazione alla salute attraverso percorsi di formazione e sensibilizzazione in particolare tra i giovani.
I dati di una ricerca commissionata da LILT alla società SWG sulle abitudini del fumo in Lombardia su 1450 fumatori di età compresa tra i 18 e i 70 anni hanno rivelato che, negli ultimi dodici mesi, non ci sono stati sostanziali cambiamenti nelle abitudini dei fumatori lombardi. I fumatori tradizionali sono soprattutto donne (il 57%) con una età compresa tra i 55 e i 70 anni. Un terzo ha iniziato a fumare prima dei 16 anni e la metà tra i 18 e i 24 anni. Se le donne fumano per ridurre ansia e stress, i giovani accendono la prima sigaretta per darsi un tono in compagnia.
Oltre a danneggiare la salute e l’ambiente, il consumo delle sigarette prosciuga anche il portafoglio dei lombardi, infatti, la spesa media per il vizio del fumo supera i 25 euro settimanali con una proiezione di oltre 1300 euro l’anno. «In pratica uno stipendio medio lombardo se ne va in fumo – ha fatto notare Marco Alloisio, Presidente LILT Milano, Monza Brianza – Il dato confortante è che si è ridotta la percentuale degli irriducibili, ovvero di coloro poco propensi a smettere. Un fumatore su quattro ritiene necessario il divieto assoluto, mentre 7 su 10 sarebbero disponibili a smettere di fumare se ci fosse un divieto. Una soluzione che avrebbe efficacia soprattutto tra i più giovani. Tre fumatori su cinque hanno infatti dichiarato di voler smettere di fumare e circa il 70% ha tentato almeno una volta di farlo».
Ed è proprio ai giovani che la Lega italiana per la lotta contro i tumori si è rivolta anche con il presidente nazionale Francesco Schittulli in occasione dell’incontro che si è tenuto lo scorso 25 maggio presso la Fondazione Feltrinelli di Milano. «La ricerca mostra uno spaccato delle scelte e delle abitudini dei fumatori lombardi – ha dichiarato -. Il compito di LILT è di promuovere l’educazione alla salute attraverso percorsi di informazione e sensibilizzazione dedicati in particolare alle scuole. È fondamentale seminare messaggi di prevenzione che attecchiscano nell’animo dei giovani, anche alla luce dell’importanza che questi possono avere nell’incentivare uno stile di vita libero dal fumo».
Tra le strategie messe in atto per promuovere la salute tra le nuove generazioni, LILT ha scelto una classe di liceo con cui ha fatto un “viaggio nel tempo” per mostrare loro il proprio alter ego adulto con e senza fumo. E per contrastare i danni ambientali causati dal fumo la Lega Italiana per la lotta contro i tumori ha abbracciato l’iniziativa dell’Istituto Mario Negri, coordinatore italiano della petizione promossa dall’Unione Europea per creare una generazione libera da tabacco entro il 2030. L’obiettivo è riuscire a raccogliere un milione di firme in Europa entro il 16 gennaio 2024, di cui 54mila in Italia per mettere fine alla vendita di tabacco e prodotti a base di nicotina ai cittadini nati dopo il primo gennaio 2010. Una strategia già adottata dalla Nuova Zelanda.
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