Salute 1 Giugno 2023 15:54

Covid, senza vaccino i disturbi persistono 24 mesi per una persona su 6

Senza vaccino più rischi dal Covid anche a 24 mesi dalla guarigione: infatti, secondo un lavoro pubblicato sul British Medical Journal, più di una persona su 6 tra i non vaccinati riporta effetti del Covid sulla salute due anni dopo l’infezione. Condotto da Tala Ballouz e Milo Puhan dell’Università di Zurigo, lo studio rileva che […]

Covid, senza vaccino i disturbi persistono 24 mesi per una persona su 6

Senza vaccino più rischi dal Covid anche a 24 mesi dalla guarigione: infatti, secondo un lavoro pubblicato sul British Medical Journal, più di una persona su 6 tra i non vaccinati riporta effetti del Covid sulla salute due anni dopo l’infezione. Condotto da Tala Ballouz e Milo Puhan dell’Università di Zurigo, lo studio rileva che il 17% non è tornato a una normale condizione di salute e il 18% ha riportato sintomi correlati al Covid dopo 24 mesi.

Lo studio ha coinvolto 1106 individui che hanno avuto il Covid tra agosto 2020 e gennaio 2021 e 628 coetanei che non si sono ammalati. Si è trattato di un campione di non vaccinati. Complessivamente, il 55% dei partecipanti ha dichiarato di essere tornato al proprio stato di salute normale a meno di un mese dall’infezione e il 18% ha riferito di essersi ripreso entro uno o tre mesi.

A sei mesi, il 23% dei partecipanti ha dichiarato di non essere ancora guarito, il 19% a 12 mesi e il 17% a 24 mesi. Rispetto alle persone che non avevano un’infezione, i guariti dal Covid presentavano un rischio maggiore di problemi fisici, come alterazione del gusto o dell’olfatto (9,8%), malessere dopo uno sforzo (9,4%) e mancanza di fiato (7,8%), e di salute mentale, come riduzione della concentrazione (8,3%) e ansia (4%) al sesto mese.

Si tratta di uno studio basato su un’ampia popolazione con valutazioni regolari di una serie di risultati sanitari: “i problemi di salute persistenti creano sfide significative per gli individui colpiti e rappresentano un onere importante per la salute della popolazione e per i servizi sanitari”, scrivono gli autori; servono altri studi “per stabilire interventi efficaci per ridurre l’onere della condizione post-Covid”, concludono.

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