Il rischio di mangiare cibo non sicuro è molto più alto di quanto si creda. Basta pensare che in Italia, nel 2022, è scoppiato quasi un allarme alimentare al giorno. I Nas riferiscono che, in un anno, sono state sequestrate oltre 8mila tonnellate di alimenti . I dati sono stati diffusi oggi in occasione della Giornata Mondiale della Salubrità Alimentare
Il rischio di mangiare cibo non sicuro è molto più alto di quanto si creda. Basta pensare che in Italia, nel 2022, è scoppiato quasi un allarme alimentare al giorno. Secondo un’analisi della Coldiretti, sulla base delle elaborazioni del sistema di allerta Rapido (Rassf), sono state ben 317 le notifiche, l’86% delle quali hanno riguardato prodotti importati dall’estero. I Nas riferiscono che, in un anno, sono state sequestrate oltre 8mila tonnellate di alimenti irregolari, sono state eseguite circa 27mila ispezioni nei confronti dell’intera filiera agroalimentare, rilevando irregolarità in oltre 10mila strutture ispezionate (il 37%). I dati di Coldiretti e dei Nas sono stati diffusi oggi in occasione della Giornata Mondiale della Salubrità Alimentare.
«In Italia sul totale dei 317 allarmi che si sono verificati nel 2022 – sottolinea la Coldiretti – solo 44 (14%) hanno riguardato prodotti con origine nazionale, 106 provenivano da altri Stati dell’Unione Europea (33%) e 167 da Paesi extracomunitari (53%). In altre parole, oltre otto prodotti su dieci pericolosi per la sicurezza alimentare provengono dall’estero (86%)». I pericoli maggiori per l’Italia sono venuti dal pesce spagnolo, per l’alto contenuto di mercurio, e dai molluschi e bivalvi, sempre provenienti dalla Spagna, in particolare per la presenza di norovirus, agente patogeno riscontrato anche sulle ostriche francesi. Molto pericolose anche le carni avicole contaminate da Salmonella, provenienti dalla Polonia, i pistacchi e i fichi secchi dalla Turchia per l’elevato contenuto di aflatossine cancerogene presenti anche nei pistacchi dagli Stati Uniti nonché i pomodorini dall’Egitto e i litchi dalla Cina, per la presenza di pesticidi oltre i limiti consentiti.
Una conferma viene dal fatto che il cibo e le bevande stranieri sono oltre sei volte più pericolosi di quelli Made in Italy, con il numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari oltre i limiti di legge che in Italia è stato pari al 6,4% nei prodotti di importazione, rispetto alla media dello 0.6% dei campioni di origine nazionale. Almeno è questo quanto emerge dai dati dell’ultimo rapporto pubblicato da EFSA nel 2022 relativo ai dati Nazionali dei residui di pesticidi, che offre uno spaccato della presenza dei loro residui su frutta, verdura, cereali, prodotti per l’infanzia, olio e vino e altri prodotti analizzati da ciascuno dei Paesi dell’Unione sul proprio territorio. «E’ necessario che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri, garantendo che dietro gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali ci sia un analogo percorso di qualità che riguarda l’ambiente, il lavoro e la salute», afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.
I controlli effettuati nell’ultimo anno dai Nas hanno consentito di sottrarre dalle tavole degli italiani oltre 8mila tonnellate di alimenti irregolari a causa di ignota provenienza, pessime condizioni igienico-sanitarie, stoccaggio in ambienti non adeguati, presenza di evidenti segni di alterazione o con date di scadenza superate, per un valore complessivo di oltre 34 milioni di euro. Nel corso dei controlli sono emerse 16.118 violazioni alle normative nazionali e comunitarie che disciplinano l’igiene e la sicurezza degli alimenti; arrestati tre operatori del settore alimentare (due veterinari addetti ai controlli della filiera delle carni e lattiero-casearia per corruzione ed abuso di ufficio, un titolare di un caseificio per furto di energia elettrica), sono stati segnalati 9.328 soggetti alle autorità competenti, di cui 772 denunciati all’autorità giudiziaria, e sono state elevate sanzioni amministrative per oltre 126 milioni di euro. Sono 798 le strutture, per un valore complessivo di oltre 500 milioni di euro, chiuse per gravi irregolarità igienico-sanitarie ed autorizzative.
Controlli mirati, nelle ultime settimane, sono stati effettuati da parte dei Nas contro forme illecite di commercializzazione di prodotti etnici importati e distribuiti su ampie aree del territorio nazionale. Le verifiche, effettuate in grossisti e distributori di alimenti etnici sono state volte ad accertare le condizioni igienico-sanitarie e strutturali degli ambienti, l’attuazione delle procedure di sicurezza alimentare e tracciabilità, la posizione contrattuale delle maestranze ed il possesso di un’adeguata formazione professionale. In tale specifico settore i carabinieri Nas hanno effettuato circa 700 ispezioni dalle quali sono emerse irregolarità in 329 strutture (pari al 50% circa degli obiettivi controllati). Sono state segnalati all’autorità giudiziaria e sanitaria oltre 300 operatori di settore e contestate 540 sanzioni amministrative, per un valore complessivo di oltre 500mila euro.
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato