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Il test può essere richiesto per diverse ragioni: dalla valutazione della fertilità alla crioconservazione. Ecco gli step da seguire e a cosa fare attenzione affinché l’esame non risulti inficiato
Quello del liquido seminale è un esame molto importante e può essere richiesto per svariate ragioni: dalla crioconservazione alla valutazione della fertilità. È dunque fondamentale per gli uomini sapere in cosa consiste e quali sono le modalità con le quali va eseguito e per il professionista sanitario riconoscere il paziente che necessita di questo esame, così come lo è saper interpretare il referto che viene consegnato.
È inoltre importante fornire al paziente le istruzioni per limitare problematiche pre-analitiche che possano inficiare i risultati, così come indagare su eventuali sostanze assunte che possano alterare il liquido seminale. L’esecuzione e la refertazione devono dunque seguire specifici parametri che sono periodicamente aggiornati dall’Organizzazione mondiale della sanità e permettono di porre diagnosi sulla qualità di cellule nemaspermiche e non.
Come spiegato nel corso di formazione “Guida alle alterazioni del liquido seminale”, presente sulla piattaforma Consulcesi Club (7.5 crediti ECM, responsabile scientifico prof. Giuseppe Petrella dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”) i giorni di astinenza eiaculatoria (ovvero nessun tipo di rapporti, masturbazione e polluzione notturna) devono andare, secondo quanto stabilito dall’Organizzazione mondiale della sanità nel 2011, dai 2 ai 7 giorni.
Passando poi alle modalità di raccolta, ne esistono diverse. Quella raccomandata consiste in masturbazione completa in laboratorio. Questa modalità viene considerata obbligatoria in caso di crioconservazione del liquido o per motivi legali. In caso contrario, può essere accettata anche quella fatta in casa a patto che la consegna venga effettuata entro 30 minuti (e comunque non oltre i 50), trasportata a temperatura costante (compresa tra i 20 e i 37 gradi) e in posizione verticale.
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È inoltre possibile effettuare la raccolta, in casi eccezionali, in un profilattico non tossico ma sono assolutamente da escludere, in quanto non idonee, modalità che prevedono coito interrotto, raccolta incompleta o utilizzo di lubrificanti.
Tutte queste istruzioni vanno comunicate (in maniera sia orale che scritta) al paziente. Al momento della consegna è necessario compilare la scheda di raccolta che riporti dati anamnestici e la corretta osservazione delle norme per la raccolta.
Il tipo di contenitore da utilizzare può essere in plastica o in vetro, deve avere un’apertura larga ed essere certificato come non tossico per gli spermatozoi. Si può usare, ad esempio, un contenitore sterile per l’esame delle urine. In questo caso è necessario conoscere, prima della raccolta, l’esatto peso del contenitore (con tappo), aprirlo al momento della raccolta e mantenerlo a una temperatura compresa, anche in questo caso, tra i 20 e i 37 gradi.
Una volta che il contenitore è stato consegnato (e sempre che tutte le istruzioni siano state seguite fedelmente), l’operatore sanitario deve:
In caso di mancata fluidificazione (valutata sia macroscopicamente per i corpi gelatinosi che microscopicamente, per eventuali spermatozoi immobili) è necessario attendere fino a 60 minuti, dopodiché è possibile procedere con la miscelazione meccanica (attraverso tampone fisiologico) e pipettazione ripetuta con siringa, oppure attraverso la Digestione enzimatica (bromelina). La manipolazione può modificare la biochimica del plasma seminale, la motilità e la morfologia nemaspermica.
Il corso affronta infine anche le difficoltà che tecnici di laboratorio e medici possono incontrare, rispettivamente, nell’analisi o nell’interpretazione dei valori di un campione spermatico, elenca le ultime novità inserite dall’Organizzazione mondiale della sanità nel manuale e spiega l’importanza fondamentale che un’esaminazione non deve limitarsi a definire un uomo fertile o non fertile ma deve essere il primo passo di un percorso diagnostico e/o terapeutico.
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