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Malattie e terapie 20 Giugno 2023

L’artrite reumatoide: disturbi del sonno, attività fisica e vita sessuale. Ecco i consigli degli esperti

Un corretto intervento terapeutico multidisciplinare può aiutare a gestire le problematiche sessuali e favorire il benessere psicofisico. Anche i disturbi del sonno, comuni nei pazienti con artrite reumatoide, possono essere alleviati. L’attività fisica è fondamentale per il recupero della funzionalità fisica e per la riduzione del dolore

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L’artrite reumatoide è una patologia infiammatoria cronica immuno-mediata che provoca dolore, rigidità, gonfiore e perdita di funzionalità articolare. Nel mondo ne soffrono 23,7 milioni di persone, circa 300mila in Italia, con 5mila nuove diagnosi ogni anno. Colpisce le articolazioni, causando un doloroso gonfiore. Sebbene possa manifestarsi inizialmente in qualsiasi articolazione, l’artrite reumatoide insorge tipicamente nelle piccole articolazioni della mano e del piede. Le persone che ne sono affette sperimentano episodi di intensa attività di malattia, chiamati flare, alternati a episodi di relativa remissione, ossia quando il dolore e il gonfiore scompaiono.

Obiettivo: remissione

La remissione clinica deve essere l’obiettivo prioritario nel trattamento dell’artrite reumatoide, definita come l’assenza di segni e sintomi e dell’attività infiammatoria della malattia. Infatti, i pazienti in remissione sembrano avere migliore qualità di vita, maggiore funzionalità fisica e superiore capacità lavorativa rispetto ai pazienti con bassa attività di malattia. L’artrite reumatoide ha un impatto significativo sulla qualità di vita dei pazienti che mostrano livelli notevolmente ridotti di funzionalità fisica, sociale ed emotiva. Tra il 40% e l’80% dei pazienti soffre di affaticamento che potrebbe provocare depressione. La rigidità mattutina grave nelle prime fasi della malattia può avere un elevato impatto sullo svolgimento della normale vita lavorativa.

Artrite reumatoide e disturbi del sonno

«I disturbi del sonno sono comuni nei pazienti con artrite reumatoide – spiega il professore Gian Domenico Sebastiani, presidente della Società Italiana di Reumatologia (SIR), in un’intervista a Sanità Informazione – e contribuiscono alla perdita della qualità di vita. I disturbi più comuni sono la scarsa qualità del sonno, la difficoltà ad addormentarsi ed il sentirsi stanchi o non riposati. Spesso i disturbi del sonno ricevono poca attenzione, ma in realtà è necessario intervenire per poter ottenere effetti positivi sulla qualità del sonno e, a sua volta, sul benessere psicologico e fisico. Alcuni studi indicano che i trattamenti non farmacologici possono aiutare a migliorare la qualità del sonno: come la fisioterapia, la meditazione, lo yoga, i massaggi, l’agopuntura».

Le quattro regole per migliorare il sonno

Routine: è importante andare a dormire e svegliarsi più o meno alla stessa ora ogni giorno. Una routine segnalerà al cervello che è ora di dormire. Fare un bagno caldo e fare esercizi di stretching delicati o yoga può aiutare a preparare il corpo ad andare a letto, mentre leggere e ascoltare musica rilassante ti aiuterà a rilassarti.
Buio: quando diventa buio, il nostro corpo rilascia la melatonina, l’ormone del sonno. È uno dei modi in cui il nostro corpo sa che è ora di riposare. La luce, soprattutto dagli schermi, può bloccare il rilascio di melatonina, quindi, evita di guardare la televisione o guardare un computer o un telefono cellulare prima di andare a letto.
Evitare riposi pomeridiani: evita di fare lunghi riposi pomeridiani se puoi, poiché possono interferire con i tuoi schemi naturali di sonno. Se hai bisogno di un riposo diurno, limitalo a 30 minuti impostando una sveglia.
Vita sana: fare esercizio fisico regolare e moderato durante il giorno (non molto vicino all’ora di andare a dormire) può migliorare la qualità del sonno. La sera sarebbe meglio evitare di mangiare un pasto pesante o bere caffeina ed alcol.

Artrite reumatoide e attività fisica

«Anche se oggi disponiamo di numerose ed efficaci opzioni terapeutiche, l’attività fisica nell’ artrite reumatoide, quando indirizzata coscientemente da uno specialista, è fondamentale per il recupero della funzionalità fisica e per la riduzione del dolore – dice Fausto Salaffi, professore associato di Reumatologia presso la clinica Reumatologica dell’Ospedale di Jesi (Ancona) -. L’ artrite reumatoide è caratterizzata da dolore e infiammazione a carico delle articolazioni con conseguente perdita della massa muscolare. Con un adeguato programma di attività fisica è possibile ottenere molti effetti benefici senza aggravare il danno articolare e, quindi, la malattia. I benefici di un’adeguata attività fisica – continua Salaffi – comprendono: miglioramento della salute cardiopolmonare e cardiovascolare, che riduce il rischio di insorgenza di patologie cardiovascolari correlate all’artrite reumatoide, aumento della massa muscolare e aumento della salute delle ossa. Ancora, riduzione delle adiposità, miglioramento della forza e della funzionalità fisica, riduzione del dolore, della rigidità mattutina e della spossatezza, miglioramento del benessere psicosociale. È importante includere l’attività fisica come parte integrante e di routine nel trattamento dell’artrite reumatoide».

Artrite reumatoide e vita sessuale

Nell’ artrite reumatoide il dolore sessuale e l’ansia possono innestare un circolo vizioso che smorza il desiderio e interrompe il ciclo della risposta sessuale. «Un corretto intervento terapeutico multidisciplinare può aiutare a gestire le problematiche sessuali e favorire il benessere psicofisico – assicura il professore Gian Domenico Sebastiani, presidente della Società Italiana di Reumatologia (SIR) -. La sessualità è parte integrante dell’essere umano. È legata alla nostra qualità di vita e alla nostra identità. Tuttavia, la convivenza con il dolore, la rigidità e la stanchezza associati all’ artrite reumatoide, possono compromettere questo aspetto della vita. Gli studi hanno dimostrato che maggiori sono i livelli di dolore e disabilità fisica, maggiore è l’effetto sulla sfera sessuale. Gli effetti fisici della malattia possono avere un impatto emotivo sui rapporti sessuali. Un cambiamento nell’aspetto, nell’aumento o perdita di peso o nella diminuzione della mobilità o dell’energia, possono influenzare l’autostima e l’immagine di sé. La persona con AR può sentirsi meno desiderabile o più fragile. L’attività sessuale e l’ artrite reumatoide – conclude -possono coesistere».

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