Il virologo: «In oltre il 90% dei casi la Dengue resta nella forma di malattia simil-influenzale. Solo in rari casi si presenta nella forma emorragica, che può essere grave»
«La zanzara vettore in grado di trasmettere la Dengue morde di giorno, non di sera o nella notte». A precisarlo è il virologo Giovanni Di Perri, ordinario di Malattie Infettive all’Università di Torino, dopo il caso diagnosticato a Moncalieri, in provincia di Torino. Un caso che ha buone possibilità di restare isolato e non creare contagi: «In oltre il 90% delle situazione la Dengue resta nella forma di malattia simil-influenzale. Solo raramente si presenta nella forma emorragica, che può essere grave», aggiunge il virologo.
A favorire la diffusione delle malattie trasmesse dalle zanzare sono i cambiamenti climatici, le estati sempre più lunghe e calde e le inondazioni. Soltanto pochi giorni fa il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie aveva invitato a mantenere alta l’attenzione, diffondendo i dati del 2022 sui virus del Nilo occidentale: 723 casi, un terzo di quelli da contagio locale registrati in Europa (1.112) e 92 decessi. La Dengue è endemica in più di 100 Paesi in Africa, nelle Americhe, nel sud e nel sud-est asiatico e nella regione del Pacifico occidentale. Ed è proprio da un paese sudamericano che era appena rientrata la persona di Moncalieri che, giovedì scorso, ha accusato i sintomi sospetti, poi confermati dagli esami clinici. Il paziente non è ricoverato in ospedale e le sue condizioni generali non destano preoccupazione. «La situazione è sotto controllo», assicura il sindaco di Moncalieri, Paolo Montagna.
Il primo cittadino, nei giorni scorsi, aveva firmato un’ordinanza per invitare la popolazione a prendere delle precauzioni e per avviare il piano di prevenzione previsto dal Seremi, il Servizio di riferimento regionale per le epidemie. I tecnici di Ipla (Istituto per le piante da legno e l’ambiente), coadiuvati dalla polizia locale, sono intervenuti per distruggere le larve di zanzara tigre, insetto vettore del contagio, anche nelle proprietà private, in tutta l’area potenzialmente a rischio. L’intervento è terminato, ma «prosegue il monitoraggio e il lavoro comune di tutti gli enti e istituzioni coinvolti», rassicura il sindaco, ricordando che «resta viva la raccomandazione, come previsto dall’ordinanza, di attendere 15 giorni prima di consumare frutta e verdura che siano state coltivate nella zona di trattamento, lavando abbondantemente e sbucciando la frutta prima dell’uso». Intanto, il virologo Giovanni Di Perri, invita a non creare allarmismi: «Abbiamo casi di Dengue, almeno una decina di volte all’anno. Il più delle volte – conclude – sono di rilievo ambulatoriale e non c’è neppure bisogno del ricovero».
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