L’invasione delle cosiddette ‘pulci di mare’ segnalato sui social sul litorale laziale? “Dal punto di vista scientifico il primo passo da fare, prima di qualsiasi supposizione, è un’analisi per individuare la specie – o le specie – coinvolte”. Può trattarsi “di piccoli crostacei o di altre specie plantoniche urticanti”. Così Ernesto Azzurro, primo ricercatore presso […]
L’invasione delle cosiddette ‘pulci di mare’ segnalato sui social sul litorale laziale? “Dal punto di vista scientifico il primo passo da fare, prima di qualsiasi supposizione, è un’analisi per individuare la specie – o le specie – coinvolte”. Può trattarsi “di piccoli crostacei o di altre specie plantoniche urticanti”. Così Ernesto Azzurro, primo ricercatore presso l’Istituto per le Risorse biologiche e le biotecnologie marine del Consiglio nazionale delle ricerche (Irbim-Cnr), particolarmente esperto di pesci alieni. “Il fenomeno – continua – è sicuramente da approfondire anche perché abbiamo ricevuto segnalazioni di problematiche simili anche dall’Adriatico sul gruppo Facebook Oddfish, che raccoglie segnalazioni di eventi particolari, specie aliene e curiosità”.
Le pulci di mare sono piccoli crostacei che vivono sulla sabbia e sul bagnasciuga: non sono animali pericolosi, ma le loro punture possono provocare prurito e scatenare la comparsa di bolle arrossate. Si tratterebbe, in particolare, di Isopodi, un ordine di crostacei della classe dei Malacostraca, superordine Peracaridi. Comprendono non meno di 10.000 specie, sia terrestri che marine, diffuse in tutti i continenti.
Gli esperti hanno precisato che la proliferazione di questi animali non dipende dalla scarsa pulizia delle spiagge, ma soltanto dal periodo. “Hanno delle fioriture, delle riproduzioni molto veloci e quindi dall’oggi al domani le spiagge ne possono essere invase. Sono urticanti ma non sono pericolosi nei limiti, ovviamente, di quante punture uno si prende”.