Oltre 15 milioni di italiani sono già in vacanza e uno su tre ha scelto viaggi all’estero. Prima di partire è fondamentale conoscere le vaccinazioni necessarie. Molte Asl per questo hanno attivato un servizio di medicina dei viaggi
Con 15 milioni di italiani già in partenza per le vacanze, ed uno su tre che ha scelto viaggi all’estero, gli esperti invitano a tenere alta l’attenzione sulla prevenzione in valigia.
Per ridurre i rischi di infezioni e malori, soprattutto se si soggiorna in Paesi stranieri, è bene seguire alcune indicazioni, a partire dalla conoscenza delle vaccinazioni necessarie e in alcuni casi obbligatorie. Dalla Società italiana di igiene, (SItI) arrivano dunque consigli per viaggiare sicuri e consapevoli. Il rischio è quello di contrarre malattie infettive da tempo eliminate in Italia, ma ancora endemiche in altri Paesi. «Sono diverse le tipologie di vaccinazioni consigliate e, talvolta, obbligatorie per l’estero – afferma la presidente SItI, Roberta Siliquini -. È pertanto di cruciale importanza avviare le procedure con adeguato anticipo».
La vaccinazione contro l’epatite B, ad esempio, è raccomandata per tutti i viaggiatori che si recano in Paesi o in aree a rischio. (L’infezione è particolarmente diffusa in Africa e Asia). Questa rientra tra le vaccinazioni obbligatorie in Italia a partire dalla nascita e rimane perciò raccomandata per tutti gli adulti non precedentemente vaccinati o appartenenti a categorie a rischio, quali i diabetici, i dializzati, e i soggetti con infezione da HIV.
Altre vaccinazioni raccomandate o richieste obbligatoriamente, a seconda delle aree dove si intende recarsi, sono l’Epatite A, l’Encefalite giapponese, la Febbre Gialla, la Meningite meningococcica (A, C, Y, W, B, X), la Rabbia, la Febbre tifoide e l’Encefalite da zecche. La vaccinazione per l’Epatite A è rivolta ai viaggiatori che desiderano visitare Paesi in Africa, Asia, del bacino Mediterraneo, Medio Oriente, Centro e Sud America, mentre quella contro l’Encefalite giapponese (JE) è raccomandata per chiunque si rechi in Asia.
Il vaccino contro la Febbre Gialla è invece richiesto obbligatoriamente per l’accesso in diversi Paesi dell’Africa e del Sud America. I viaggiatori che hanno intenzione di recarsi, durante le stagioni più calde, in aree endemiche, boschive e rurali – principalmente in Austria, Cina, Repubblica Ceca, Paesi Baltici, Slovenia, Svezia, Svizzera ed alcune aree della Norvegia e della Russia meridionale – dovrebbero considerare la vaccinazione contro l’encefalite da zecche. La chemioprofilassi contro la malaria, infine, è rivolta a chi si vuole recare in vaste zone di Asia, Africa, America latina, Isole Caraibiche e Oceania.
«Altrettanto importante – ricorda Siliquini- è seguire le corrette norme igieniche. I principali accorgimenti da considerare sono di bere solo acqua potabile, sarebbe sicuro consumarla solo dopo bollitura o con l’aggiunta di un disinfettante. Sul fronte alimentare, è bene mangiare solo cibi ben cotti. Una delle misure più efficaci nel contrastare la contaminazione da patogeni è poi l’igiene delle mani, durante tutta la giornata. Inoltre, proteggersi da zanzare e insetti con un abbigliamento consono e repellenti».
Per maggiori informazioni, esistono nelle ASL dei servizi dedicati alla Medicina dei Viaggi. In caso il viaggiatore assuma poi dei farmaci regolarmente prescritti, è utile assicurarsene una scorta con una copia della prescrizione che ne attesti la necessità. Inoltre, è bene ricordare che dal 1° luglio non sono più rilasciate nuove certificazioni verdi Covid -19 da parte della Piattaforma del Sistema Informativo nazionale. In caso di necessità, soprattutto per i viaggi all’estero, le certificazioni si potranno ottenere presso le ASL in lingua inglese. Infatti, alcuni Paesi richiedono ancora per l’ingresso la Certificazione o, in alternativa, prova di avvenuta vaccinazione Covid o test negativo.
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