Otto adolescenti su dieci vorrebbero che l’educazione sessuale fosse inserita nei programmi delle scuole superiori, dove vorrebbero che venissero insegnate anche materie come ‘sostenibilita’ e protezione dell’ambiente’, ‘educazione al rispetto delle diversita’ ‘ e ‘prevenzione dei comportamenti a rischio’. Inoltre la meta’ di loro si preoccupa per il futuro che considera incerto. E’ la fotografia […]
Otto adolescenti su dieci vorrebbero che l’educazione sessuale fosse inserita nei programmi delle scuole superiori, dove vorrebbero che venissero insegnate anche materie come ‘sostenibilita’ e protezione dell’ambiente’, ‘educazione al rispetto delle diversita’ ‘ e ‘prevenzione dei comportamenti a rischio’. Inoltre la meta’ di loro si preoccupa per il futuro che considera incerto. E’ la fotografia che emerge dall’indagine nazionale sugli stili di vita degli adolescenti, realizzata dal Laboratorio Adolescenza e dall’Istituto di ricerca Iard, su un campione di quasi 6mila studenti tra 13 e 19 anni.
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Sempre con riferimento alle esperienze scolastiche per quasi il 70% il Covid e la didattica a distanza hanno inciso negativamente sull’apprendimento; tuttavia, per oltre l’80%, la scuola, seppure in presenza, dovrebbe sfruttare metodi e strumenti innovativi usati in pandemia affinche’ diventi piu’ moderna. Il 40% dei ragazzi, poi, preferirebbe classi ad ‘assetto variabile”‘ ovvero aule e insegnanti dedicati alle differenti discipline con compagni di classe di volta in volta diversi mentre per quasi 9 su 10 il piano di studi alle superiori dovrebbe essere in parte personalizzato con alcune discipline scelte dal singolo studente. Un altro dato che restituisce lo stato d’animo dei ragazzi riguarda la visione del futuro: piu’ di un adolescente su due (il 52,4%) vede l’avvenire “incerto e preoccupante”. A spaventare sono per lo piu’ il degrado ambientale e le catastrofi naturali (80%), ma anche guerre ed epidemie (74% e 61,7%).
“Dopo gli anni del Covid e un sostanziale ritorno alla normalita’ , il principale obiettivo dell’indagine di quest’anno era cercare di capire come gli adolescenti vedessero il futuro. Se le nubi portate dalla pandemia e dalla guerra in Ucraina si stessero diradando”, spiega Maurizio Tucci, presidente di Laboratorio Adolescenza. “Purtroppo il pessimismo permane; permane quel diffuso senso di tristezza (che nelle ragazze sfiora l’80%) che non puo’ essere derubricato a fenomeno normale per l’eta’ “. Per il 35% del campione i momenti di tristezza sono aumentati rispetto al passato e sono in crescita anche gli adolescenti che conoscono coetanei che compiono atti di autolesionismo. Resta invece stabile, al 40,3% la percentuale di chi non e’ soddisfatto del proprio corpo (51% per le ragazze). Una novita’ rispetto al passato e’ che i modelli di riferimento arrivano non dagli amici ma soprattutto da influencer, fashion blogger, pubblicita’ e moda, che condizionano oltre il 72% dei giovanissimi. Quanto ai social You Tube, Instagram e Tik Tok sono nell’ordine i tre piu’ utilizzati nella fascia 13-19 anni, mentre Facebook e’ in caduta libera (usato da meno di 1 su 6). A crescere e’ OnlyFans frequentato abitualmente dal 7,5% dei teenagers italiani (12,5% dei maschi), mentre nel 2020 la percentuale era sotto l’1%. Tra i programmi di messaggistica il 98,8% dei ragazzi sceglie WhatsApp. Internet e i social network sono anche la principale fonte di informazione: tra i canali primeggia Google, a cui fa ricorso il 73%; seguono Instagram (58,8%), Tik Tok (55,3%), YouTube (49,1%). Molto dietro la Tv (46,1%) e i giornali online (20,7%). A chiudere la classifica i giornali cartacei (3,5%).