Salute 6 Luglio 2023 17:30

Legionella: nel 2021 record di polmoniti. Ecco come prevenirne la diffusione (anche in casa)

La causa di questo incremento è sconosciuta. Le ipotesi più attendibili, Falcone (Simit): «Cambiamenti climatici, invecchiamento della popolazione e maggiore diffusione dei test diagnostici»

Legionella: nel 2021 record di polmoniti. Ecco come prevenirne la diffusione (anche in casa)

Nel 2021 record di polmoniti da Legionella: 10.700 i casi in Europa e 704 i decessi. A fotografare la diffusione di questa grave forma di polmonite causata dal batterio Legionella è l’Ecdc, il Centro Europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie attraverso il suo ultimo Report. La causa di questo incremento è sconosciuta, tuttavia è possibile avanzare delle ipotesi. «Cambiamenti climatici, invecchiamento della popolazione e maggiore diffusione dei test diagnostici sono elementi che, ragionevolmente, potrebbero aver contribuito al record di casi di Legionella riscontrato dall’ Ecdc nel 2021», spiega il professore Marco Falcone, segretario Simit, la Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, in un’intervista a Sanità Informazione.

Aumento di casi, le ipotesi possibili

«È verosimile ipotizzare che anche l’aumento della temperatura globale, terrestre e delle acque, abbia facilitato la proliferazione della Legionella. Così come gli anziani, soprattutto se affetti da patologie che compromettono il corretto funzionamento del sistema immunitario, possono sviluppare una forma più grave di polmonite da Legionella. Ancora – continua il professore Falcone – i test diagnostici, che si effettuano su un campione delle urine, vengono prescritti più di frequente rispetto al passato. Di conseguenza, il numero di casi potrebbe essere stato precedentemente sottostimato».

In quattro 4 Paesi il 74% dei casi

A prescindere dalle cause, un dato è certo: il tasso di mortalità per polmonite da Legionella è relativamente alto, circa 2,4 casi ogni 100mila abitanti, incidenza che sale a 8,9 casi ogni 100mila abitanti tra gli uomini over 65. «Alcune fasce di popolazione, come gli immunodepressi o chi soffre di patologie che incidono sul sistema immunitario, a parità di infezione, sono più a rischio di sviluppare una forma grave della malattia e anche di morire. Tuttavia il batterio, per la sua estrema virulenza, può essere letale anche per una persona in perfette condizioni di salute», avverte Falcone. Il 75% dei casi rilevati dal Report dell’Ecdc sono tutti concentrati in soli quattro Paesi: Italia, Francia, Spagna e Germania. Per questo, il Centro Europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie ha esortato le autorità sanitarie pubbliche a rimanere «vigili nel rilevare cluster ed epidemie attraverso la sorveglianza».

Dove si trova la Legionella

La Legionella pneumophila si trova nel suolo e nell’acqua ma prolifera molto all’interno di condensatori, condizionatori umidificatori, fontane decorative, vasche idromassaggio, docce. Le condizioni favorevoli sono acqua stagnante e temperature tra 25 e 42 gradi. Il controllo della rete idrica, attraverso il prelievo e l’analisi di campioni di acqua è la principale arma che le amministrazioni locali possono impugnare per tenere sotto controllo la presenza di Legionella nell’acqua per uso domestico. «È molto frequente che, analizzando l’acqua che arriva nelle nostre case, venga rilevata la presenza di Legionella. Ovviamente, se la presenza resta sotto una certa soglia è del tutto innocua – sottolinea il Segretario della Simit -. Se i quantitativi rilevati dovessero raggiungere i valori limiti è possibile aggiungere del cloro nella rete idrica per neutralizzare il batterio».

Cosa si può fare per prevenire

«Controlli regolari e un’adeguata pulizia dei sistemi idrici sono utili, in via preventiva, soprattutto in strutture turistiche, ospedali o altri ambienti di uso comune», dice lo specialista. La Legionella è stata denominata così nel 1976, proprio a seguito di un’epidemia diffusasi tra i partecipanti al raduno della Legione Americana al Bellevue Stratford Hotel di Philadelphia. Ovviamente, la Legionella può contaminare anche le abitazioni private. Per mettersi al riparo è possibile adottare alcune semplici precauzioni. «Soprattutto se ci si trova in una casa che si utilizza saltuariamente, come una casa per le vacanze, prima di fare la doccia è consigliabile far scorrere l’acqua e far arieggiare il bagno, così da disperdere tutti i vapori prodotti dall’acqua che, se contaminati da Legionella, potrebbero causare la polmonite. Ancora – aggiunge il segretario Simit -, è buona abitudine disinfettare con regolarità i filtri e le tubazioni degli impianti di climatizzazione».

In agricoltura

«In agricoltura è consigliabile evitare l’utilizzo di acqua contenuta in cisterne restate a lungo sotto il sole – dice Falcone -. È probabile, infatti, che la grave epidemia di polmonite da legionella pneumophila scoppiata nel settembre 2018, nella bassa pianura padana a sud di Brescia, che causò sette morti e un migliaio di contagiati, sia stata causata proprio da acqua contaminata contenuta in silos utilizzati per l’irrigazione agricola. La Legionella anche se presente in bassi quantitativi prolifera facilemente in acqua calda e stagnante»

Sintomi e cura

Tosse, febbre dispnea e alterazione dello stato di coscienza, che può essere causato da un calo di livelli di sodio rilevabile con un esame ematico, sono i sintomi tipici dell’infezione da Legionella. «La polmonite causata da questo batterio è interstiziale bilaterale, simile a quella provocata dal Covid-19 e differente dalla forma più “comune” che, di solito, compromette solo un lobo del polmone», aggiunge lo specialista. Nonostante oggi si disponga di antibiotici efficaci alla cura della legionella, il rischio di morte non è escluso. «I decessi sono causati sia dalle diagnosi tardive, che dall’estrema aggressività del patogeno . Una polmonite da legionella non risponde agli antibiotici utilizzati per quelle più comuni e, di conseguenza – conclude Falcone – una somministrazione tardiva delle cure più adeguate può non avere gli effetti desiderati e limitare, se non annullare del tutto, le possibilità di guarigione».

 

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