L’autore senior dello studio William Balch: «Esistono regole che governano l’evoluzione di un virus pandemico che non abbiamo compreso, ma che grazie a questo approccio di apprendimento automatico senza precedenti possono essere scoperte e sfruttate da organizzazioni sanitarie pubbliche o private»
L’intelligenza artificiale aiuterà a prevedere le pandemie. È la promessa di un team di scienziati americani dello Scripps Research Institute, che hanno sviluppato un sistema di tracciamento e allerta precoce basato sull’Ai: un software di apprendimento automatico, spiegano, capace di tracciare in tempo reale e in modo dettagliato l’evoluzione dei virus epidemici e quindi di predire l’emergere di varianti virali a rischio. Il sistema è descritto su “Cell Patterns” e secondo i suoi inventori è destinato ad avere “molte applicazioni future”, oltre la pandemia di Covid-19. I ricercatori hanno dimostrato l’efficacia predittiva del loro metodo utilizzando dati relativi alle varianti di Sars-CoV-2 e ai tassi di mortalità per Covid.
«Il sistema – spiegano i ricercatori – avrebbe potuto prevedere l’emergere di nuove varianti di preoccupazione (Voc) del coronavirus pandemico prima che l’Organizzazione mondiale della sanità le designasse ufficialmente come Voc. Il nuovo software viene perciò proposto dai suoi ideatori come un rivelatore di anomalie per un’allerta precoce su varianti genetiche associate a cambiamenti significativi nella diffusione virale e nei tassi di mortalità».
«Esistono regole che governano l’evoluzione di un virus pandemico che non abbiamo compreso, ma che grazie a questo approccio di apprendimento automatico senza precedenti possono essere scoperte e sfruttate da organizzazioni sanitarie pubbliche o private» – afferma l’autore senior dello studio William Balch, docente del Dipartimento Scripps Research di medicina molecolare, nel cui laboratorio hanno lavorato alla ricerca i co-primi autori Salvatore Loguercio e Ben Calverley.
Al momento Balch e colleghi stanno utilizzando la loro creazione per capire il ruolo che le diverse proteine di Sars-CoV-2 hanno avuto nell’evoluzione della pandemia di Covid-19. Prevedono di usare questo approccio anche per comprendere meglio la biologia dei virus e dunque migliorare lo sviluppo di trattamenti e vaccini. E sono convinti che un sistema del genere potrebbe essere utilizzato per tracciare l’evoluzione dettagliata di future pandemie virali in tempo reale, permettendo in linea teorica agli scienziati di prevedere i cambi di traiettoria che una pandemia può avere, in tempo per adottare adeguate contromisure di salute pubblica
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