Scambio riuscito tra due coppie di donatori e riceventi incompatibili a Vicenza e Porto. Nel 2023 in crescita i numeri dei trapianti cross-over
Per la prima volta Italia e Portogallo hanno effettuato insieme uno scambio di reni da donatori viventi per realizzare due trapianti. A partecipare alla doppia donazione incrociata, avvenuta il mese scorso, sono stati l’Ospedale San Bortolo di Vicenza e il Centro Hospitalar e Universitàrio di Porto. Si è trattato del quinto scambio internazionale realizzato dal Centro nazionale trapianti, ma il primo nel quale è stato coinvolto l’Instituto Português do Sangue e da Transplantação: nei quattro casi precedenti (l’ultimo risalente al giugno scorso) l’incrocio di donazioni era stato sempre realizzato con ospedali spagnoli.
La donazione incrociata ha permesso il trapianto di una donna di 45 anni, effettuato presso il Centro trapianti di rene del nosocomio vicentino diretto dalla dottoressa Fiorella Gastaldon. La paziente aveva la disponibilità di un donatore familiare, un uomo di 53 anni, con il quale purtroppo non c’era compatibilità dal punto di vista immunologico. La coppia vicentina è stata iscritta al KEP-SAT (Kidney Exchange Program – South Transplant Alliance), il programma di trapianti cross-over internazionali che unisce Italia, Spagna e Portogallo, e l’algoritmo di matching ha individuato a Porto una coppia con la quale c’era compatibilità reciproca.
Grazie a un complesso lavoro di pianificazione degli interventi e della logistica, curato dal Centro nazionale trapianti, dal Centro regionale trapianti del Veneto e dalle istituzioni portoghesi, il rene del donatore italiano è stato prelevato a Vicenza e trapiantato a Porto in un uomo di 41 anni mentre alla paziente italiana è stato trapiantato il rene donato da una donna di 36 anni. Il prelievo degli organi è stato effettuato nei due centri simultaneamente, nella mattinata del 20 luglio. Il rene portoghese è arrivato alle 14.10 all’aeroporto di Treviso a bordo di un volo dell’Aeronautica militare lusitana: i militari hanno consegnato l’organo al coordinatore regionale trapianti del Veneto, il dottor Giuseppe Feltrin, ricevendo in cambio il rene italiano. Il 118 di Vicenza ha immediatamente trasportato l’organo al San Bortolo dove è subito iniziato il trapianto. Entrambi gli interventi sono riusciti e tutti i riceventi e i donatori sono tornati a casa in ottime condizioni.
«Con l’intervento di Vicenza sono già 82 i trapianti di rene effettuati in Italia negli ultimi anni grazie agli scambi cross-over tra coppie incompatibili, sia grazie a scambi nazionali che internazionali – spiega il direttore del Centro nazionale trapianti, Massimo Cardillo -. Nei primi sette mesi del 2023 abbiamo già eguagliato il numero di trapianti del 2022, ben 9, e le catene hanno coinvolto 7 ospedali: Pisa, Novara, Parma, Roma Gemelli, Roma Tor Vergata e Padova, oltre a Vicenza. Sono numeri che dimostrano il successo di un programma che consente di dare una speranza a pazienti di difficilissima trapiantabilità, grazie a un importante lavoro di coordinamento e di integrazione tra diversi centri che consente di raggiungere risultati comuni a beneficio di chi è ancora in lista d’attesa».
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