L’esperienza della pandemia ha portato ad una espansione senza precedenti dei servizi di sanità digitale per rispondere ad una domanda emergente, molti dei quali si prestano ad essere riconvertiti a pratiche permanenti per la gestione della cronicità
Nei tre anni trascorsi dall’avvio della Linea 1 del PONGOV Cronicità, dedicata all’emersione di buone pratiche nella gestione della cronicità con il supporto delle tecnologie, i sistemi sanitari regionali hanno dovuto fronteggiare numerose sfide e innescare profondi cambiamenti. L’esperienza della pandemia ha portato ad una espansione senza precedenti dei servizi di sanità digitale per rispondere ad una domanda emergente. La necessità di seguire in remoto sul territorio molti pazienti contagiati da SARS-Cov2 ha, infatti, indotto diverse Regioni ad adottare servizi di telemedicina fondati su centrali di sorveglianza, che, utili ad affrontare l’emergenza, si prestano ad essere riconvertite a pratiche permanenti per la gestione della cronicità. Questo processo è stato poi accelerato dalla spinta alla riforma dell’assistenza territoriale che sta giovando di rilevanti investimenti finanziati dalla Missione 6 del PNRR. Di questo mutato scenario ha tenuto conto il lavoro svolto dal Nucleo Tecnico Centrale di progetto del Ministero della salute, volto alla definizione di un modello e di un set di strumenti di analisi e valutazione delle buone pratiche in grado di restituire un quadro il più possibile chiaro e preciso degli elementi di innovatività e di efficacia delle esperienze di successo nella gestione della cronicità, al fine di valorizzarne il potenziale di trasferibilità in altri contesti.
Il modello si basa su due elementi principali:
La Matrice delle esperienze è uno schema strutturato per la rappresentazione di pratiche ed esperienze di gestione della cronicità che mira ad evidenziare, anche in vista di una loro valutazione, gli aspetti clinici, tecnologici, organizzativi, economici ed etici della stessa, enucleando gli elementi distintivi e innovativi, così come le condizioni, le modalità e le potenzialità di scalabilità e replicabilità in altri contesti regionali. La definizione della Matrice si fonda su un approccio di tipo incrementale basato sull’analisi di modelli di riferimento, l’adattamento alle specifiche finalità perseguite, il test su un set di buone pratiche e la validazione finale. Tali fasi si sono sviluppate nel corso dell’intera attività progettuale attribuendo particolare attenzione alle lezioni progressivamente apprese e all’interlocuzione con i diversi stakeholder coinvolti.
Più nello specifico, la Matrice è frutto dell’evoluzione e adattamento al rinnovato contesto di una metodologia di rilevazione della qualità e innovatività delle pratiche regionali sviluppata da Agenas in una prima fase del progetto PON GOV Cronicità e basata sul questionario “QCR Tool- Recommendations to improve prevention and quality of care for people with chronic diseases”. Il QCR Tool, elaborato nell’ambito delle Joint Action europee coordinate dall’ISS “Chrodis” e “Chrodis Plus”, prevede 9 dimensioni di analisi di una pratica: progettazione della pratica; empowerment del paziente/caregiver; indicatori di monitoraggio della pratica; formazione operatori; dominio etica; governance, servizi di sanità digitale e ICT; interazione con i sistemi ordinari; sostenibilità e scalabilità.
A questo modello di riferimento sono state apportate importanti innovazioni, quali:
la definizione di una sezione dedicata all’integrazione sociosanitaria, che consente di raccogliere anche esperienze che dedicate al tema delle fragilità specifiche;
La riflessione su questi ultimi due aspetti si è poi giovata del confronto con un altro modello europeo, SCIROCCO, che, proprio attraverso l’analisi dei punti di forza e di debolezza delle esperienze di assistenza integrata, consente di definire la maturità di un contesto e le prospettive di cambiamento.
La Matrice delle esperienze rappresenta il modello di riferimento su cui è stata progettata la Piattaforma della Cronicità, risultato chiave del progetto PON GOV Cronicità, che mira ad affermarsi come lo strumento di riferimento del Ministero della Salute per la raccolta, classificazione, condivisione e promozione delle esperienze innovative di gestione della cronicità con l’ausilio dell’ICT. Lo schema di inserimento strutturato porta i proponenti ad una descrizione chiara, puntuale e omogenea delle attività implementate, atta a valorizzarne le dimensioni essenziali e gli aspetti più innovativi. In questo modo chiunque intenda conoscere e valutare la pratica può agilmente coglierne gli spunti più originali, compararla con altre esperienze e verificare le potenzialità di trasferimento in contesti diversi da quelli di origine.
La Matrice rappresenta, quindi, un vero e proprio format per la candidatura al processo di validazione delle pratiche sulla Piattaforma della Cronicità, atto ad uniformare le esperienze italiane a quelle di altre realtà europee.
A partire dalla Matrice, e in coerenza con la metodologia del QCR Tool, è stata predisposta una Griglia di valutazione fondata sulla messa a punto, per ciascuna delle 9 dimensioni di analisi, di un giudizio quantitativo, espresso in centesimi e uno qualitativo espresso in forma testuale, elaborato da un team di valutazione multidisciplinare e poi restituito al proponente della pratica.
Il giudizio quantitativo si basa sull’associazione a ciascuno dei 9 criteri di un peso relativo e di un set di caratteristiche qualificanti in una dimensione innovativa e di qualità a cui assegnare un punteggio articolato in quattro classi (insufficiente, sufficiente, buono e ottimo) che corrispondono ad altrettanti coefficienti numerici (0; 0,3; 0,7; 1). In questo modo il valutatore può agilmente partire dal giudizio qualitativo espresso per ciascuna delle caratteristiche qualificati di ogni criterio, tradurlo in coefficiente numerico, calcolare il valore medio e moltiplicarlo per il peso attribuito al criterio stesso, che concorrerà a sua volta alla determinazione del punteggio complessivo.
Il punteggio quantitativo è funzionale alla mera valutazione in merito alla possibilità di candidare la pratica in analisi come “buona pratica”. Nel corso del processo di valutazione è poi richiesto di esprimere in corrispondenza di ciascuno dei 9 criteri anche un giudizio qualitativo sintetico, volto ad evidenziare eventuali elementi di particolare pregio o criticità associati alla pratica. I giudizi individuali su ciascuna dimensione, preventivamente analizzati in fase di confronto, rappresenteranno la base di riferimento per la predisposizione del giudizio complessivo in cui elemento essenziale è l’inserimento di suggerimenti di miglioramento della pratica stessa.
L’alimentazione della raccolta delle esperienze prevede, a regime, un processo di candidatura della pratica da parte delle Regioni e dei referenti delle organizzazioni sanitarie, attraverso il ricorso all’apposito modulo, basato sulla Matrice delle esperienze, disponibile ad accesso riservato, nella Piattaforma della Cronicità.
Il momento della candidatura rappresenta il primo step del workflow di valutazione che include i seguenti step (Figura 1):
la revisione preliminare della candidatura, per l’analisi della coerenza della pratica con le tematiche affrontate nel progetto PONGOV Cronicità e della completezza della documentazione;
la trasmissione attraverso la segreteria del PONGOV Cronicità delle richieste di chiarimenti e/o integrazioni, al proponente, ove necessarie;
l’assegnazione della pratica a 4 valutatori selezionati in base alle competenze individuali maggiormente pertinenti e necessarie alla comprensione dell’esperienza e l’individuazione di un moderatore.
Pubblicazione della pratica in piattaforma ai fini della consultazione e del confronto.
Figura 1: Il processo di valutazione delle pratiche
Come evidenziato, ciascun Team di valutatori è guidato da un moderatore con il ruolo di guidare la discussione per raggiungere un accordo all’interno del gruppo multidisciplinare che tenga conto di tutti i diversi aspetti della pratica, ponendo particolare attenzione:
Il moderatore ha un ruolo neutro, funge da garante di una valutazione obiettiva ed accurata, che raccoglie e analizza tutte le opinioni, non esprime valutazioni, ma guida la discussione a convergere su un accordo. Il moderatore è responsabile della stesura del giudizio finale e della formalizzazione del punteggio.
Il giudizio finale mira a restituire una valutazione chiara della pratica giustificata con commenti mirati e verificabili sui punti di forza e sulle criticità rilevate. La qualità del giudizio è utile a stimolare la collaborazione e cooperazione dei proponenti all’interno della Comunità di Pratica.
Il giudizio fornito alle pratiche non è di tipo comparativo con altre esperienze, ma si focalizza sul valore di ciascuna dimensione per la specifica pratica analizzata. Ciò in quanto l’obiettivo perseguito non è quello di “stilare classifiche”, ma esprimere un parere adeguatamente motivato sui meriti della pratica, ponendo particolarmente in evidenza i punti potenzialmente migliorabili. Il fine ultimo della Piattaforma Cronicità è infatti quello di stimolare la discussione e il confronto sulle pratiche da parte degli stessi proponenti e di referenti di altre realtà potenzialmente interessati ad azioni di trasferimento, promuovendo quindi processi tipici di una Comunità di pratica, in linea con la mission del PON GOV Cronicità.