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infanzia 22 Settembre 2023

Ipotiroidismo subclinico in età pediatrica e Tiroidite di Hashimoto, caratteristiche e quadri sindromici

Mancano studi randomizzati o osservazionali su ampia scala ma esistono dati relativi a studi a lungo termine (anche se con numerosità campionaria ridotta). Ecco ciò che c’è da sapere

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L’ipotiroidismo subclinico (SH) è un reperto di minor frequente riscontro in età pediatrica rispetto all’età adulta. Nonostante ciò, vista l’importanza dell’ormone tiroideo per lo sviluppo neuro-cognitivo e la crescita, saper effettuare un corretto inquadramento dell’ipotiroidismo subclinico è fondamentale per il clinico.

È dunque necessario un corretto inquadramento diagnostico dei quadri di elevazione del TSH (un ormone che influenza direttamente l’attività della tiroide), dallo screening neonatale fino alla gestione dei quadri di ipotiroidismo subclinico in età pediatrica, capire quali sono le principali cause di incremento del TSH, sia patologiche che non patologiche e sapersi orientare sulla gestione terapeutica (quando/come trattare).

L’ipotiroidismo subclinico in età pediatrica

Come spiegato nel corso di formazione FAD “Ormone tiroideo e crescita del bambino: indagine sull’ipotiroidismo subclinico” (responsabile scientifico, Renato Cozzi, presidente dell’Associazione Medici Endocrinologi), presente sulla piattaforma Consulcesi Club (3 crediti ECM), sull’ipotiroidismo subclinico in età pediatrica mancano studi randomizzati o osservazionali su ampia scala ma alcuni dati su studi a lungo termine con numerosità campionaria ridotta dimostrano:

  • Funzione cardiaca: rischio di ipertensione arteriosa, dati discordanti sulla funzione ventricolare (dubbio incremento dello spessore setto/VS o disfunzione diastolica VS subclinica);
  • Profilo lipidico: incremento spessore grasso peri-epicardico e riduzione HDL e aumento rapporto trigliceridi/HDL;
  • Quoziente intellettivo: ridotta performance degli score cognitivi, memoria a breve/lungo termine, livelli d’attenzione e fluenza vertebrale; normale outcome in neonati pretermine con ipertireotropinemia isolata (1 solo studio);
  • Profilo glucidico: risultati contrastanti sulla resistenza insulinica;
  • Non alterazioni su crescita, densità minerale ossea o maturazione ossea.

Tiroidite di Hashimoto, caratteristiche e quadri sindromici

La tiroidite di Hashimoto (TH) rappresenta un disturbo autoimmune che colpisce la tiroide. Questa condizione è originata da un’anomalia nel sistema immunitario, che smette di riconoscere la tiroide come parte normale del corpo, generando produzione di anticorpi che la attaccano. Appartiene alla categoria delle tiroiditi croniche autoimmuni ed è caratterizzata da una predisposizione genetica, che colpisce principalmente le donne e può manifestarsi in qualsiasi fase della vita, a volte saltando una generazione. Importante notare che la tiroidite di Hashimoto è una malattia a impronta familiare e non ereditaria.

La tiroidite di Hashimoto è secondaria a processo infiammatorio localizzato alla tiroide ed è la causa più frequente di ipotiroidismo subclinico dalla fascia peri-puberale alla adolescenziale (dagli 8 ai 18 anni). Lo sviluppo di ipotiroidismo conclamato dipende dalla severità del danno immunitario. Inoltre, il pattern ecografico può anticipare la positività anticorpale. Nel 10-15% dei casi TH può essere sieronegativa.

Per quanto riguarda i quadri sindromici, nella sindrome di Turner, SH è molto spesso secondario a TH. Persone affette da sindrome di Turner con TH hanno una progressione all’ipotiroidismo conclamato del 67,7%, indipendentemente da cariotipo, in un tempo mediano di 4,9 anni. Nella sindrome di Down pv di SH varia da 25,3-60% e può essere diagnosticata già nel periodo neonatale (indipendentemente da prematurità, basso peso alla nascita, fattore di rischio peri-natali). Persone affette da sindrome di Down con HT si presentano molto spesso con quadri di SH.

Conclusioni

Nel bambino, l’ipotiroidismo subclinico è un’entità clinica eterogenea e complessa che richiede una personalizzazione diagnostica con un’attenta anamnesi famigliare, neonatale, del trend di funzionalità tiroidea allo screening su sangue e/o su siero e dei successivi accertamenti eseguiti (imaging/genetica). Come nell’adulto è necessario l’inquadramento con AbTPO e AbTg, TRAB ed ecografia, ma non solo. Le forme di SH stanno aumentando, data la cresciuta incidenza di gravidanze gemellari secondarie a procreazione medicalmente assistita, parti pretermine e aumentata sopravvivenza, di neonati in terapia intensiva neonatale. La decisione al trattamento dipende dalla patologia sottostante e dal trend
dei TFTs, anche in caso di genetica positiva. Nel bambino è necessario ricercare forme sindromiche e/o forme di ipotiroidismo centrale congenito. È necessario escludere interferenze iatrogene o stati intercorrenti, mentre quelle di laboratorio si verificano raramente ma vanno tenute presenti per evitare diagnosi o trattamenti inappropriati.

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