Funzionale la strategia che prevede il rilascio di zanzare portatrici di Wolbachia, un batterio che impedisce all’insetto di trasmettere virus della Dengue. O almeno è stato così nelle tre città della Colombia, dove è stato testato con successo il nuovo approccio. Nei quartieri in cui le zanzare modificate con Wolbachia erano ben radicate, l’incidenza della Dengue è diminuita del 94-97%. A fare il punto è stata Katie Anders, epidemiologa presso il World Mosquito Program
Funzionale la strategia che prevede il rilascio di zanzare portatrici di Wolbachia, un batterio che impedisce all’insetto di trasmettere virus della Dengue. O almeno è stato così nelle tre città della Colombia, dove è stato testato con successo il nuovo approccio. Nei quartieri in cui le zanzare modificate con Wolbachia erano ben radicate, l’incidenza della Dengue è diminuita del 94-97%. A fare il punto è stata Katie Anders, epidemiologa presso il World Mosquito Program e della Monash University di Melbourne in Australia, al meeting annuale dell’American Society of Tropical Medicine and Hygiene a Chicago, Illinois, a cui la rivista Nature ha dedicato un articolo.
I casi di Dengue stanno battendo ogni record nelle Americhe. Le zanzare Aedes aegypti sono state rilasciate dal World Mosquito Program, un’organizzazione no profit che ha condotto esperimenti simili anche in Australia, Brasile, Indonesia e Vietnam. In Colombia, le zanzare “infette” sono state liberate in una delle regioni più popolose del Paese. “Si tratta del più grande rilascio continuo di zanzare Wolbachia a livello globale, in termini di popolazione coperta e di area”, spiega Anders. Quando questi insetti sono infettati da Wolbachia hanno molte meno probabilità di trasmettere infezioni, come Dengue e Zika, perché i batteri competono con questi virus. Inoltre, gli insetti trasmettono i batteri alla loro prole. I ricercatori sperano che le zanzare modificate si incroceranno con la popolazione selvatica ovunque vengano rilasciate e che il numero di zanzare con Wolbachia finisca per superare quello delle zanzare senza.
Il WMP ha distribuito per la prima volta le zanzare “infette” nella Valle di Aburrá in Colombia nel 2015 e ha gradualmente ampliato i rilasci fino alla fine del 2020. In questo modo le città di Bello, Medellín e Itagüí, con un’area complessiva di 135 chilometri quadrati e 3,3 milioni di abitanti, sono state completamente coperte. I ricercatori del WMP considerano un’area come “completamente trattata” quando più del 60% delle zanzare locali sono portatrici di Wolbachia. Questo obiettivo è stato raggiunto a Bello e Itagüí. A Medellín, circa la metà del territorio della città è rimasta al di sotto di questa soglia. Quando gli scienziati hanno confrontato l’incidenza della Dengue nelle aree completamente trattate con quella delle stesse regioni nei dieci anni precedenti l’intervento, hanno scoperto che questa è diminuita del 95% a Bello e Medellín e del 97% a Itagüí. Dall’inizio del progetto, non si sono verificati grandi focolai di Dengue nella regione.
“Stiamo iniziando a vedere l’effetto reale di Wolbachia”, dice Anders. Può essere difficile misurare gli effetti di un tale intervento sull’incidenza della Dengue perché questa oscilla naturalmente nel corso degli anni. “Una riduzione dei casi in seguito all’introduzione di un intervento potrebbe essere una semplice coincidenza”, precisa Alex Perkins, epidemiologo dell’Università di Notre Dame in Indiana. “Ma – aggiunge – gli ultimi risultati sono incoraggianti e più a lungo si osservano questi modelli, più è probabile che siano il risultato delle zanzare”.
Lo standard per valutare l’efficacia di un intervento di salute pubblica è costituito da studi controllati randomizzati”, osserva Perkin. Il WMP ha condotto uno di questi studi a Yogyakarta, in Indonesia, in cui le zanzare sono state rilasciate in alcune aree della città e l’incidenza della Dengue è stata confrontata con quella delle aree che non hanno ricevuto gli insetti. I risultati hanno suggerito che questa strategia potrebbe ridurre l’incidenza della Dengue del 77%. L’organizzazione sta ora conducendo uno studio simile a Belo Horizonte, in Brasile. Nonostante i risultati positivi, le zanzare Wolbachia non sono ancora state ufficialmente approvate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. La tecnologia è in attesa di una valutazione. All’inizio di quest’anno, l’OMS ha annunciato l’intenzione di costruire una fabbrica in Brasile per produrre zanzare modificate da rilasciare in molte aree urbane del Paese nei prossimi dieci anni.
Le sfide da affrontare sono ancora tante: ad esempio, la strategia di distribuzione delle zanzare deve essere adattata alle circostanze geografiche e sociali di ogni regione. Alcune aree sono più difficili da raggiungere di altre e il coinvolgimento della comunità nel progetto può variare. “In Brasile, lavoriamo in collaborazione con le autorità sanitarie locali e ci sono città che non hanno la capacità di aiutare con il dispiegamento, quindi dobbiamo trovare altri partner o addirittura assumere persone per svolgere il servizio”, dice Luciano Moreira, specialista in malattie trasmesse dalle zanzare presso la Fondazione Oswaldo Cruz di Belo Horizonte e uno dei collaboratori del WMP. “Quando pianifichiamo, dobbiamo vedere la realtà in ogni luogo e adattarci di conseguenza”, conclude.