Advocacy e Associazioni 3 Luglio 2017 18:17

Gli effetti del cloro sulla pelle

Rinfrescarsi a bordo piscina nelle giornate più calde è l’antidoto migliore per trascorrere ore di meritato relax lontano dalla calura estiva. Non solo. La pratica del nuoto risulta assolutamente benefica per il nostro organismo. In ogni momento dell’anno, insomma, lunghe nuotate in piscina – per sport o per relax – possono far parte della nostra […]

Rinfrescarsi a bordo piscina nelle giornate più calde è l’antidoto migliore per trascorrere ore di meritato relax lontano dalla calura estiva. Non solo. La pratica del nuoto risulta assolutamente benefica per il nostro organismo.

In ogni momento dell’anno, insomma, lunghe nuotate in piscina – per sport o per relax – possono far parte della nostra routine quotidiana. È per questo che è importante conoscere a fondo gli effetti del cloro sulla pelle, utilizzato in tutte le piscina per uccidere i batteri che popolano acque particolarmente frequentate.

5 effetti del cloro su corpo e capelli

Se lunghe nuotate in piscina, come risaputo, rappresentano un toccasana per la nostra salute, è bene prestare attenzione agli effetti del cloro sulla pelle. Vediamoli insieme.

  1. Invecchiamento precoce della cute

Il cloro penetra nella pelle attraverso i pori. Se la pelle viene sottoposta per tempi particolarmente prolungati all’azione del cloro, è possibile incorrere in un precoce invecchiamento della pelle stessa. Il cloro, infatti, agisce seccando l’epidermide che, a lungo andare, porta alla formazione di rughe e linee marcate.

  1. Secchezza della pelle

Se un tuffo occasionale non influisce sull’elasticità della pelle, trascorrere lunghe ore in piscina potrebbe, invece, sortire effetti del tutto opposti. In particolare, le conseguenze potrebbero essere maggiormente evidenti per chi soffre di pelle secca o sensibile. Il cloro, infatti, è in grado di alterare il pH dell’epidermide e ridurne il film idrolipidico, quel sottile strato di grasso che ricopre la pelle e la protegge dalle aggressioni esterne. Insomma, nel caso di pelle sensibile, eritemi ed eruzioni cutanee potrebbero rappresentare la faccia negativa della medaglia. Chi soffre di acne, invece, non ha nulla da temere: questa patologia, infatti, si sviluppa nei follicoli piliferi, dove né l’acqua né il cloro riescono ad arrivare. Sebbene il cloro non sembra sortire effetti negativi sulla pelle acneica, è necessario prestare attenzione alle interferenze che possono instaurarsi con i trattamenti dermatologici utilizzati per lenire il problema: l’acido retinoico, spesso utilizzato per il trattamento dell’acne, tende ad assottigliare la pelle, rendendola dunque maggiormente vulnerabile alla presenza di cloro. In questi casi, un consiglio al dermatologo, di certo, non può far male!

  1. Perdita di brillantezza dei capelli

Si sa, durante l’estate, la nostra chioma rappresenta un bene prezioso da proteggere. Il cloro contenuto in piscina, però, tende ad eliminare gli oli naturali che rivestono, proteggendo, i nostri capelli, rendendoli secchi, spenti e sfibrati. È bene, dunque, indossare cuffie in silicone, per evitare un’eccessiva secchezza delle cuticole, con conseguente perdita di lucentezza dei capelli.

  1. Variazione della flora batterica

Le proprietà del cloro sono note a tutti: la loro potente azione igienizzate ci permette di sostare a lungo nelle acque delle piscine lontano dai tanti batteri, virus e funghi nocivi, portatori di malattie di diversa natura. Di contro, il cloro – se ingerito – è capace anche di “sbarazzarsi” dei cosiddetti “batteri buoni” che popolano la nostra flora batterica, causando fastidiose disbiosi intestinali. Non solo! Alcuni studi hanno dimostrato come l’acqua clorata sia in grado di distruggere la vitamina E e la vitamina C che, tra le varie funzioni, previene la formazione nitrosammine, sostanze nocive per la nostra salute.

  1. Fattore di rischio per alcuni tipi di cancro

ll cloro potrebbe aumentare i rischi di cancro: a dirlo sono alcuni autorevoli studi che, in primo luogo, hanno indagato gli effetti dell’acqua del rubinetto contaminata da questo potente elemento chimico. Il cloro, infatti, promuove la formazione di radicali liberi che, a lungo andare, possono portare all’insorgenza di un cancro. Se, come è vero, la concentrazione di cloro è assai maggiore nelle piscine piuttosto che nell’acqua del rubinetto, l’associazione è presto fatta: bere, nuotare e rilassarsi a lungo in piscina potrebbe rappresentare un fattore di rischio per l’insorgenza di melanomi.

Niente allarmismi. Non si fugge il problema smettendo di praticare nuoto ma seguendo piccoli accorgimenti per evitare gli eventuali danni provocati dal cloro.

Scegliere prodotti detergenti neutri e poco schiumosi, che non aggrediscano eccessivamente la pelle, è un primo passo per proteggersi dall’azione dell’acqua clorata. Niente docce bollenti, ma solo acqua tiepida. Ricordate, infine, l’importanza dell’idratazione! Per il viso, preferite una crema idratante ed elasticizzante mentre per il corpo optate per un olio emolliente, in grado di ricostruire il film idrolipidico (alterato dal cloro!) e proteggere gli strati più profondi dell’epidermide.

E ora, buona nuotata!

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