Gli esecutivi nazionali di Fimmg (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale), Fimp (Federazione Italiana Medici Pediatri) e Sumai (Sindacato Unico Medicina Ambulatoriale Italiana), le tre organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative dei medici del territorio, il 6 luglio incontreranno a Roma i rappresentanti dei cittadini e dei partiti sui temi della sanità e del sociale, preparandosi quindi […]
Gli esecutivi nazionali di Fimmg (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale), Fimp (Federazione Italiana Medici Pediatri) e Sumai (Sindacato Unico Medicina Ambulatoriale Italiana), le tre organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative dei medici del territorio, il 6 luglio incontreranno a Roma i rappresentanti dei cittadini e dei partiti sui temi della sanità e del sociale, preparandosi quindi agli incontri delle Regioni, previsti per i prossimi giorni, nel corso dei quali verranno affrontati i temi dell’assistenza sanitaria territoriale e la sua riforma, da attuare attraverso la ripresa dell’attività contrattuale e un nuovo atto d’indirizzo da parte del settore Regioni-Sanità.
«Abbiamo già registrato con soddisfazione l’impegno in tal senso dell’Assessore Saitta in sede di Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e siamo convinti che per un serio rilancio dell’assistenza territoriale, come minimum data set, si stabilisca che il rinnovo contrattuale, in considerazione di quando disposto dall’ultima legge di stabilità, abbia un valore economico oltre che normativo. Non vorremmo che si stessero trovando distinguo legati più a schieramenti politici che alle reali necessità del paese e del Ssn. Ci aspettiamo che i Presidenti delle Regioni assumano finalmente una decisione chiara circa la volontà di ammodernare i loro Ssr e di conseguenza tutto il Ssn, facendo delle cure primarie un progetto armonico, equamente diffuso e funzionante in tutta la nazione», in una nota i segretari Scotti, Magi e Chiamenti.
«Le sfide che si prospettano su temi come la prevenzione, con in testa quella vaccinale, la gestione della cronicità e della non autosufficienza, trovano soluzione tramite lo sviluppo della specialistica ambulatoriale convenzionata interna, della medicina generale e della pediatria di libera scelta attraverso una maggior disponibilità di personale di studio e di strumenti di diagnostica in una logica di medicina di prossimità, per una risposta più immediata e qualificata sia nella presa in carico delle patologie croniche che di quelle acute non complicate», continuano i tre sindacati.
E concludono: «Siamo già in ritardo, visto oltretutto l’evidente e preoccupante diminuzione dei medici dovuta a uno scarso ricambio generazionale. Incontriamo la politica e i cittadini per fare chiarezza sulle responsabilità di chi vuole marginalizzare il territorio per distruggere il Ssn. Se non arrivassero risposte immediate dalla Conferenza delle Regioni, liberi da obiettivi negoziali, ci occuperemo di informare i cittadini attraverso campagne di comunicazione per smascherare veri responsabili del soffocamento dell’assistenza territoriale, utilizzando anche gli strumenti più tipici dell’azione sindacale (stato di agitazione e sciopero) per mostrare al Paese il nostro profondo e radicale contrasto».