Le consulenze si svolgeranno a partire dalla seconda metà di novembre 2023 presso gli ambulatori dei medici di medicina generale, su tutto il territorio nazionale. L’iniziativa intende sensibilizzare l’opinione pubblica sulla malattia renale cronica e offrire a persone con diagnosi, o a rischio di Malattia renale cronica, la possibilità di effettuare una consulenza nefrologica gratuita e ricevere consigli utili alla prevenzione e alla gestione della malattia
Un italiano su 10 soffre di malattia renale cronica (MRC) e, spesso, non lo sa, poiché la patologia può restare a lungo asintomatica. Ma bisogna fare molta attenzione: una diagnosi tardiva può causare il progressivo declino della funzionalità renale, rendere le terapie meno efficaci, fino a portare alla necessità di sottoporsi a dialisi o a trapianto di rene. Inoltre, la malattia renale si accompagna a un notevole aumento di co-morbilità e mortalità cardiovascolare. Per questo, puntare alla diagnosi precoce è fondamentale. Ed è proprio in questa direzione che va Weekidney, nata dalla collaborazione di medici di medicina generale e specialisti nefrologi. L’iniziativa nazionale intende sensibilizzare l’opinione pubblica sulla malattia renale cronica ed offrire a persone con diagnosi, o a rischio di MRC, la possibilità di effettuare una consulenza nefrologica gratuita e ricevere consigli utili alla prevenzione e alla gestione della malattia.
“Weekidney è importante innanzitutto perché contribuisce a sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni, aumentando la consapevolezza sulla necessità della prevenzione e della diagnosi precoce, sui sintomi da non sottovalutare e sulla corretta gestione della malattia per cercare di rallentare l’entrata in dialisi – spiega il professore Massimo Morosetti, Presidente Fondazione Italiana del Rene (FIR) e Direttore UOC nefrologia e dialisi ospedale GB Grassi Roma -. Convivere con la MRC presenta importanti sfide per i pazienti e i caregiver, anche di carattere psicologico e sociale. Una gestione integrata del percorso diagnostico-terapeutico, attraverso reti territoriali strutturate di medici, specialisti e operatori sanitari, può non solo portare benefici per la salute e qualità della vita dei pazienti, ma anche farli sentire più supportati dal punto di vista psicologico”. Le consulenze di Weekidney si svolgeranno a partire dalla seconda metà di novembre 2023 presso ambulatori di MMG distribuiti sul territorio nazionale. Le persone che hanno già una diagnosi di MRC o presentano importanti fattori di rischio per questa malattia saranno invitate dal loro MMG a incontrare presso il suo ambulatorio un nefrologo per una consulenza specialistica gratuita.
Il medico di medicina generale, oltre che figura chiave per le attività di prevenzione, gioca un ruolo cruciale come prima figura ‘sentinella’ in grado di diagnosticare precocemente e promuovere percorsi virtuosi di assistenza integrata con il nefrologo e altre figure sanitarie. Purtroppo, in diversi Paesi, inclusa l’Italia, esiste a oggi un ‘gap di consapevolezza’ nel riconoscere la MRC. “Weekidney- aggiunge il dottor Gaetano Piccinocchi, Medico di Medicina Generale e Membro della Giunta Esecutiva Nazionale della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG) – offre quindi a medici e specialisti un’occasione di confronto, crescita e condivisione sulle necessità dei pazienti e i nuovi modelli assistenziali da applicare”
La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi di crescente gravità, il cui stadio finale necessita di dialisi o trapianto. “I principali fattori di rischio per MRC – spiega il professore Loreto Gesualdo, Università Aldo Moro di Bari, Presidente della Federazione Italiana delle Società Medico-Scientifiche (FISM) – sono il diabete, l’ipertensione, la familiarità per malattie renali e precedenti eventi cardiovascolari. Il numero di persone affette da MRC è in aumento nel mondo. In Italia si stima siano circa 6 milioni, principalmente in fase iniziale. Nelle sue fasi iniziali la malattia può essere silente. Così, è ancora spesso sottovalutata e diagnosticata tardivamente. Per molto tempo gli strumenti terapeutici sono stati limitati. Oggi vi sono nuove opzioni, come la classe di farmaci SGLT2i, che hanno mostrato importanti benefici cardiovascolari e renali, con un’efficacia maggiore se assunte nelle prime fasi della malattia”.
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato