I risultati: i partecipanti con diagnosi di ansia o depressione hanno sviluppato un nuovo fattore di rischio per patologie cardiovascolari in media sei mesi prima rispetto alle persone senza disturbi di salute mentale
Depressione e ansia possono accelerare l’insorgenza dei fattori di rischio di infarto e ictus e quindi aumentano il rischio di un evento cardiovascolare grave di circa il 35%. Inoltre, le persone più sensibili allo stress sviluppano più velocemente fattori di rischio cardiovascolare. Lo rivela uno studio che sarà presentato al meeting della American Heart Association’s Scientific Sessions 2023, a Philadelphia, e che si è basato su dati relativi a 71.262 adulti con un’età media di 49 anni, raccolti dal dicembre 2010 al dicembre 2020.
“Sebbene sia noto che la depressione e l’ansia aumentano il rischio di malattie cardiovascolari, come l’infarto e l’ictus, non si conosceva completamente il meccanismo sottostante – spiega l’autore principale dello studio, Giovanni Civieri, dell’Ospedale Generale del Massachusetts e Harvard Medical School, entrambi a Boston -. Nel nostro studio, abbiamo identificato un meccanismo che sembra spiegare in gran parte il legame tra questi fattori psicologici e le malattie cardiovascolari”.
I ricercatori hanno visto che il 38% di tutti i partecipanti ha sviluppato un nuovo fattore di rischio cardiovascolare, come l’ipertensione, il colesterolo alto o il diabete di tipo 2. È emerso che i partecipanti con diagnosi di ansia o depressione hanno sviluppato un nuovo fattore di rischio in media sei mesi prima rispetto alle persone senza disturbi di salute mentale. Inoltre si è visto che le persone con una maggiore predisposizione allo stress sviluppano il primo fattore di rischio cardiovascolare in media 1,5 anni prima rispetto a quelli senza predisposizione.
“Sviluppare fattori di rischio cardiovascolare più di sei mesi prima, nell’arco di cinque anni, è molto significativo”, sottolinea Civieri. I ricercatori suggeriscono che la depressione e l’ansia potrebbero indurre cambiamenti cerebrali che innescano effetti generalizzati su tutti i distretti corporei, come un aumento dell’infiammazione e dell’accumulo di grasso. I risultati sottolineano l’importanza di effettuare screening per i fattori di rischio cardiovascolare tra le persone con depressione e ansia. “Questo studio dimostra che i medici dovrebbero essere consapevoli del fatto che problemi di salute psicologica, come depressione e ansia, non influisce solo sullo stato mentale del paziente, ma – conclude – può anche influire sulla sua salute fisica e sul rischio di malattie cardiache”.
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