Al Policlinico Gemelli attivo l’ambulatorio di ginecologia per le bambine e le adolescenti, Apa (ginecologa): “Riscontriamo un aumento di casi di pubertà precoce”
Il ginecologo non è un medico per sole donne. Anche neonate e bambine possono avere bisogno di una visita ginecologica. Infezioni, vulvo-vaginiti, perdite ematiche, emorragie vaginali, comparsa precoce di caratteri sessuali secondari, come la peluria pubica o il bottone mammario, sono solo alcune delle problematiche di fronte alle quali è necessario chiedere la consulenza di uno specialista in ginecologia. “Alcuni problemi, come ad esempio le cisti ovariche, possono insorgere anche nella vita intrauterina e neonatale”, spiega la professoressa Rosanna Apa, Direttore della UOSD Diagnostica e terapia medica delle disfunzioni mestruali e della sterilità coniugale di Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e Professore associato di Ginecologia, Università Cattolica del Sacro Cuore, campus di Roma. Di contro, sono davvero pochi i medici che hanno le giuste competenze per gestire queste patologie che cadono in una zona grigia tra ginecologi, pediatri ed endocrinologi pediatri. “Per capire quanto sia difficile approcciare queste patologie anche per noi specialisti – aggiunge la professoressa Apa -, basti pensare che neppure la scuola di specializzazione in ginecologia di solito offre insegnamenti dedicati a questa fascia d’età”.
Ed è proprio per colmare questa lacuna che al Policlinico Gemelli, l’8 marzo nel 2022, è stato inaugurato un ambulatorio di ginecologia per le bambine e le adolescenti che continua a registrare un numero crescente di richieste di prime visite. “Riscontriamo un aumento di casi di pubertà precoce, incremento legato ad una serie di fattori tra cui l’alimentazione, ma anche l’ambiente nel quale viviamo per l’esposizione ad esempio agli interferenti endocrini”. Tra le patologie di competenza ginecologica che possono comparire precocemente ci sono le cisti ovariche: “Non molti sanno – continua la professoressa Apa – che nel periodo intrauterino e fino ad un anno di vita vi è una normale attivazione del sistema ipotalamo-ipofisi-ovaio, per cui la presenza di cisti ovariche ‘funzionali’ nel primi 12 mesi di vita è assolutamente normale. Poi, questo sistema si silenzia, va in ‘letargo’ per riattivarsi in pubertà. Quindi non è anormale, né inconsueto, riscontrare la presenza di queste cisti dalla nascita, fino al primo anno di vita”.
Molta attenzione è dedicata anche al dolore pelvico che affligge gran parte delle adolescenti e che nel periodo mestruale impatta pesantemente sulla loro quotidianità. Così come le metrorragie (sanguinamento uterino anomalo non collegato al normale ciclo mestruale) e l’ovaio micropolicistico, una patologia che interessa il 7-30% della popolazione giovanile e che rappresenta la prima causa di infertilità in età adulta, legata al quadro di anovularietà che spesso determina”. Nell’equipe dell’ambulatorio di ginecologia per le bambine e le adolescenti non ci sono solo ginecologi, ma anche specializzandi, biologi che, oltre alla pratica clinica, svolgono pure tanta attività di ricerca. Nelle ultime due ricerche effettuate sono stati analizzati due aspetti particolari rilevati nelle ragazze anoressiche, a livello di composizione del microbioma intestinale e di vascolarizzazione della retina.
“Il primo studio – racconta la professoressa Apa – ha evidenziato che il microbiota intestinale è molto alterato nelle ragazze anoressiche che presentano un blocco della funzionalità ovarica, con il conseguente crollo della concentrazione di estrogeni. Questo, oltre ad essere responsabile della loro amenorrea (assenza del ciclo mestruale), ha anche delle ricadute pesanti sul microbiota intestinale, che risulta notevolmente alterato e modificato rispetto alle loro coetanee normo-mestruate. La somministrazione di una terapia sostitutiva con estrogeni per sei mesi, è stata in grado di rimodulare l’ambiente del microbiota intestinale, riportandolo ad una normalità, con una riduzione dei ceppi microbici ‘cattivi’, che rendono più fragile l’equilibrio intestinale e il ripristino dei germi ‘buoni’”.
“In un altro lavoro, effettuato in collaborazione con gli oculisti, anche questo su ragazze anoressiche (senza ciclo mestruale né estrogeni) – prosegue la professoressa Apa -, siamo andati a studiare la vascolarizzazione dell’occhio. Gli estrogeni hanno un ruolo molto importante sulla vascolarizzazione, essendo in grado di indurre la produzione di VEGF, un fattore angiogenico, che stimola cioè la comparsa di vasi. Siamo andati dunque a studiare se queste ragazze, con alle spalle almeno un anno di amenorrea, avessero delle alterazioni della vascolarizzazione retinica, a livello della fovea. Pensavamo di trovare una riduzione della vascolarizzazione, invece abbiamo osservato che queste ragazze mostravano un’iper-espressione di capillari, come se l’occhio mettesse in atto una sorta di autodifesa. Quindi il nostro organismo, di fronte ad una carenza di estrogeni, ‘ridistribuisce’ le sue forze, determinando l’assenza del ciclo mestruale, e proteggendo al contempo il tessuto nobile dell’occhio, inducendo – conclude – una sorta di iper-vascolarizzazione”.
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