Per ogni ora di ritardo il rischio di patologie cardiovascolari aumenta del 6%. Anche consumare troppo tardi l’ultimo pasto della giornata dopo le 21, fa male alla salute: è associato ad un aumento del 28% del rischio di malattie cerebrovascolari
Più si tarda la prima colazione e più aumenta il rischio di soffrire di patologie cardiovascolari. In particolare, tale rischio aumenta del 6% per ogni ora di ritardo. La percentuale è emersa da uno studio epidemiologico, pubblicato sulla rivista Nature Communications, che coinvolge oltre 103mila partecipanti. Secondo i dati del Global Burden of Disease, le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte nel mondo, con 18,6 milioni di decessi annui (dati 2019), di cui circa 7,9 attribuibili all’alimentazione. Ciò significa che l’alimentazione svolge un ruolo importante nello sviluppo e nella progressione di queste malattie. Lo stile di vita moderno ha portato a specifiche abitudini alimentari, come cenare tardi o saltare la colazione.
Oltre alla luce, il ciclo giornaliero di assunzione di cibo (pasti, spuntini, ecc.), alternato a periodi di digiuno, sincronizza gli ‘orologi periferici’, o ritmi circadiani, dei vari organi del corpo, influenzando così le funzioni cardiometaboliche come la regolazione della pressione sanguigna. La crononutrizione sta emergendo come un nuovo importante campo per comprendere la relazione tra i tempi di assunzione del cibo, i ritmi circadiani e la salute. Gli scienziati hanno utilizzato i dati di 103.389 partecipanti alla coorte NutriNet-Santè (il 79% dei quali erano donne, con un’età media di 42 anni) per studiare le associazioni tra le abitudini nel consumo dei pasti e le malattie cardiovascolari.
I risultati mostrano che consumare il primo pasto più tardi nella giornata, saltando la colazione, è associato a un rischio più elevato di malattie cardiovascolari, con un aumento del 6% del rischio per ogni ora di ritardo. Ad esempio, una persona che mangia per la prima volta alle 9 del mattino ha il 6% in più di probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari rispetto a chi mangia alle 8. Per quanto riguarda l’ultimo pasto della giornata, mangiare tardi – dopo le 21 – è associato a un aumento del 28% del rischio di malattie cerebrovascolari come l’ictus rispetto a chi mangia prima delle 20, soprattutto per le donne. Infine, una durata maggiore del digiuno notturno – il tempo che intercorre tra l’ultimo pasto della giornata e il primo pasto del giorno successivo – è associata a un rischio ridotto di malattie cerebrovascolari, a sostegno dell’idea di consumare il primo e l’ultimo pasto prima della giornata.
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato