Il numero uno dell’ospedalità privata in Italia spiega ai nostri microfoni come la riforma della responsabilità professionale incida sul lavoro dei camici bianchi: «Prevenzione e formazione su rischio clinico per aumentare la sicurezza del paziente ed evitare contenziosi e risarcimenti»
«Nelle nostre strutture il contenzioso sanitario è sotto la media, ma l’obiettivo principale da perseguire è quello della sicurezza del paziente. Per questo dobbiamo fare sempre di più puntando su prevenzione e formazione sul rischio clinico». Gabriele Pelissero, Presidente Nazionale AIOP (Associazione Italiana Ospedalità Privata), spiega ai nostri microfoni come anche il personale delle strutture sanitarie private si stia adeguando alla Legge Gelli-Bianco sulla responsabilità professionale.
Una riforma che cambia di molto il rapporto di forze tra i pazienti e chi esercita la professione sanitaria in Italia e che spinge questi ultimi ad aumentare il proprio livello di formazione, in particolare sul rischio clinico: «Abbiamo affrontato questo problema – spiega ancora Pelissero – nella scuola di formazione AIOP e con un manuale che si occupa proprio di risk management. Siamo consapevoli che la nuova normativa impegna ancora di più le strutture. Per questo – continua – dobbiamo accrescere ulteriormente il nostro senso di responsabilità, il nostro impegno, e ovviamente sul rischio l’obiettivo è la prevenzione». Il motivo di questa attenzione è molto semplice: «Siamo convinti che a nessuno faccia piacere essere causa di un danno o doverlo risarcire. Tutti vogliamo che ci sia una buona sanità e che i pazienti vengano curati al meglio. Questo ovviamente già avviene – spiega Pelissero –, tant’è che nelle nostre strutture il contenzioso sanitario non è particolarmente elevato. Anzi, è sotto la media. Questo però non vuol dire che dobbiamo accontentarci. Dobbiamo fare sempre di più e meglio perché quello della sicurezza del paziente è, per noi, un obiettivo assolutamente centrale. Per questo – conclude Pelissero – ci sforzeremo a lavorare in questo senso ancora di più».