L’assessore alle Politiche per la Salute: “Con questo provvedimento ci rivolgiamo ai pazienti con cefalea primaria cronica diagnosticata, mettendo a loro disposizione le migliori risorse del sistema sanitario regionale”
Riconosciuta come malattia sociale da una legge nazionale del 2020, la cefalea primaria cronica, è ora al centro di un Piano Regionale approvato in l’Emilia Romagna che prevede uno stanziamento di 840mila euro. Telemedicina, contrasto all’uso eccessivo di farmaci antidolorifici grazie alla consulenza di specialisti sono i punti chiave del piano. Previsti anche l’attivazione su tutto il territorio regionale della promozione dei percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali (Pdta) già presenti a Bologna e Reggio Emilia e campagne di informazione per i cittadini in collaborazione con le associazioni dei pazienti. La Regione intende anche monitorare l’utilizzo dei farmaci, studiare gli effetti delle terapie più innovative, comprese quelle con l’uso di anticorpi monoclonali.
La cefalea primaria cronica è una malattia neurologica maggiormente diffusa tra le donne e, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Global Burden of Disease Study, 2017), rappresenta una patologia fra le più disabilitanti: nel mondo si stima che soffra di cefalea cronica il 12% delle persone, in Italia circa 8 milioni di persone. “Con questo provvedimento ci rivolgiamo ai pazienti con cefalea primaria cronica diagnosticata, mettendo a loro disposizione le migliori risorse del sistema sanitario regionale – spiega l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini –. È previsto l’uso di “strumenti innovativi quali la telemedicina e la cartella elettronica”, aggiunge Donini spiegando che le terapie verranno applicate grazie alla “nostra organizzazione territoriale, in grado di intercettare subito, con i medici curanti, le Case della Comunità e i Cau, i casi da trattare e se necessario da segnalare ai centri regionali specialistici”.
Il nuovo Piano regionale, che aggiorna quello del 2013 anche alla luce dei recenti progressi scientifici prevede, tra le altre cose, l’uso di anticorpi monoclonali antiCGRP per l’emicrania cronica, quando i farmaci standard non sono risolutivi. I medici curanti e i neurologi possono in questo caso utilizzare il teleconsulto per contattare gli specialisti regionali abilitati alla prescrizione di anticorpi e la telemedicina per le visite periodiche, necessarie a verificare gli effetti della terapia e il monitoraggio tramite registro AIFA. Il nuovo modello presta poi particolare attenzione al ruolo dello psichiatra e dello psicologo che andranno inseriti nel percorso di presa in carico, mentre il farmacologo clinico dovrà contribuire a prevenire gli eventuali abusi di farmaci. Un’altra nuova figura, introdotta con successo dall’Azienda ospedaliero-universitaria di Modena e da estendere su tutto il territorio regionale, qualora la sperimentazione di questo modello assistenziali risulterà efficace, sarà quella dello specialista on call: uno specialista disponibile per un consulto telefonico per medici curanti e neurologi territoriali con un numero dedicato.
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