Consulcesi, realtà leader nella tutela dei camici bianchi, ha raccolto i pareri di oltre 2mila medici sulla previdenza complementare: il 51% degli intervistati ha già scelto un fondo pensione, privilegiando i privati. I medici chiedono intervento legislativo per incentivare l’adesione grazie alla maggiore deducibilità fiscale
Medici tra paura e lungimiranza quando si tratta del proprio futuro pensionistico. Oltre l’80%, infatti, teme che una volta abbandonato il camice bianco, la differenza tra l’attuale retribuzione e l’importo della pensione farà registrare un crollo drastico, tra il 30 e il 50%. Per questo motivo, più della metà di loro ha deciso di non farsi cogliere impreparato ed è già ricorso alla previdenza complementare. Sono questi i dati rivelati da un sondaggio effettuato da Consulcesi, realtà leader nella tutela dei camici bianchi, che ha raccolto opinioni e timori di 2722 medici in tema di previdenza complementare.
SÌ ALLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE, MEGLIO SE PRIVATA
Dal sondaggio emerge innanzitutto che il 51% degli intervistati ha già aderito a una forma di previdenza complementare, di cui il 39% ha preferito un fondo privato rispetto a un fondo di categoria, scelto dal restante 13%. Su base geografica, si segnala inoltre che sono soprattutto i medici del Sud (42%) a preferire il privato, seguiti da Nord (39%) e Centro (35%).
I MEDICI TEMONO UN GAP PREVIDENZIALE TRA IL 30% E IL 50%, I PIÙ SPAVENTATI AL NORD
La paura di vedere il proprio reddito calare drasticamente nella delicata fase della vecchiaia accomuna l’81% degli intervistati. Il 42% di loro, infatti, teme di perdere più della metà rispetto a quanto percepito attualmente; il 39% condivide questo allarme ma crede che subirà un calo leggermente più contenuto, comunque di oltre il 30%. Di fatto, solo il 7% degli intervistati dichiara che avrà sostanzialmente lo stesso reddito attuale. È interessante notare che i più pessimisti in materia di gap previdenziale sono i medici del Nord: il 47% degli interpellati presume una riduzione del reddito superiore al 50%.
PER I CAMICI BIANCHI È FONDAMENTALE LA DEDUCIBILITÀ FISCALE
Se i medici lamentano diversi motivi che frenano l’adesione a un fondo di previdenza complementare, tra cui la scarsa conoscenza della materia (il 22%) e l’eccessiva burocrazia (il 4%), il fattore che la stragrande maggioranza considera strategico è la massima deducibilità fiscale, considerata molto importante per il 71% degli intervistati.
I MEDICI SONO INFORMATI E VOGLIONO MAGGIORI INCENTIVI
Tra gli altri dati emersi, si registra che la maggioranza dei medici conosce le diverse forme di previdenza complementare (il 58%) e l’81% chiede a gran voce un intervento legislativo per incentivare l’adesione a questi fondi.