L’autore della ricerca: “L’obiettivo era studiare per la prima volta gli effetti potenzialmente positivi sul cervello di una piccola quantità di ginnastica di vari tipi, rispetto a quanto emerso da tempo sull’ importanza di almeno 150 minuti di attività a settimana per un impatto sulla salute neurologica”
Buone notizie per i più pigri: per restare in forma al cervello bastano 25 minuti di esercizio fisico a settimana. Meno di mezz’ora di allenamento ogni sette giorni consentono di aumentarne il volume e, di conseguenza, favorire un possibile rallentamento della perdita di memoria e delle capacità cognitive, soprattutto nei soggetti più anziani. In altre parole, almeno stando ai risultati di uno studio pubblicato sul ‘Journal of Alzheimer’, per diminuire i rischi di sviluppare o comunque del progredire delle demenze, Alzheimer compreso, non servirebbe un’attività motoria di almeno 150 a settimana, come mostrato da ricerche precedenti.
Prima di giungere a questa conclusione Cyrus A. Raji, professore di neurologia alla Washington University di St. Louis, ha analizzato radiografie e tac dei cervelli di circa 10mila persone sane, tra i 18 ed i 97 anni di età, dividendoli in due gruppi: uno che faceva in media almeno 25 minuti di movimento a settimana, e chi non faceva esercizio. “L’obiettivo – ha spiegato lo stesso Raji – era studiare per la prima volta gli effetti potenzialmente positivi sul cervello di una piccola quantità di ginnastica di vari tipi, rispetto a quanto emerso da tempo sull’ importanza di almeno 150 minuti di attività a settimana per un impatto sulla salute neurologica”.
Con l’ aiuto dell’Intelligenza Artificiale, i ricercatori hanno analizzato i dati degli scan cerebrali, la quantità di esercizio fisico degli individui e le differenze nel volume del cervello in aree diverse. I ricercatori hanno concluso che chi faceva i 25 minuti di movimento moderato a settimana, come camminate, un giro in bicicletta, nuoto o qualunque altra forma di attività motoria, aveva un volume globale del cervello più ampio in ogni tipologia di tessuto, inclusa la materia grigia i cui neuroni che sostengono e connettono le cellule del ragionamento. Non solo: queste persone hanno evidenziato anche un ippocampo più largo, ovvero l’area deputata alla memoria ed al ragionamento, nonché un più vasto volume dei lobi frontali, parietali e occipitali. Tutti indicatori di un cervello robusto e sano.
L’ ipotesi è che la grandezza del cervello induca il rilascio di sostanze neuro-chimiche che a loro volta portano allo sviluppo di nuove cellule cerebrali e di nuove vene. “I dati emersi sono sorprendenti e incoraggianti”, dice Raji pur riconoscendo che lo studio evidenzia semplicemente l’ associazione tra i 25 minuti di esercizio a settimana ed il più consiste volume del cervello rispetto a chi non si muove. Ma ciò che avvalora questa ricerca più di ogni altra cosa è la sua dimensione: “I dati sono molti (10mila persone sane tra i 18 ed i 97 anni) e riguardano tutte le età testimoniando – conclude il ricercatore – la realtà dell’ effetto sul volume cerebrale”.
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