Quasi 1 un tumore su 2 può essere evitato seguendo stili di vita sani, come una dieta corretta, un’attività fisica costante. Tra le malattie croniche, infatti, il cancro è la patologia che può beneficiare maggiormente della prevenzione primaria. Se ne è discusso all’incontro fra la delegazione di Aiom e il direttore generale della Prevenzione del ministro della Salute, Francesco Vaia, che si è svolto oggi al dicastero
Quasi 1 un tumore su 2 può essere evitato seguendo stili di vita sani, come una dieta corretta, un’attività fisica costante. Tra le malattie croniche, infatti, il cancro è la patologia che può beneficiare maggiormente della prevenzione primaria, come dimostrato da centinaia di studi scientifici. E la prevenzione deve ispirare l’attività dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) e del ministero della Salute, sia per tutelare la salute dei cittadini che per garantire la sostenibilità del sistema sanitario, ridurre gli accessi al pronto soccorso e le liste di attesa. È questo il senso dell’incontro fra la delegazione di Aiom e il direttore generale della Prevenzione del ministro della Salute, Francesco Vaia, che si è svolto oggi al dicastero.
Prevenzione oncologica significa anche adesione agli screening e vaccinazione contro il virus Hpv, che può portare all’eradicazione dei tumori Hpv correlati. E le campagne di informazione devono raggiungere il maggior numero di cittadini di tutte le età, a partire dai più giovani. “Siamo convinti che solo grazie a una forte collaborazione con le istituzioni si permette di trasmettere i messaggi di prevenzione a tutti i cittadini”, affermano Francesco Perrone, presidente dell’Aiom, e Saverio Cinieri presidente di Fondazione Aiom. “Dobbiamo sempre più impegnarci perché la prevenzione diventi, anche attraverso la collaborazione con i medici di famiglia, uno strumento quotidiano a partire dai banchi di scuola, per avere adulti sani”, aggiunge.
In Italia, nel 2023, sono stati stimati 395.000 nuove diagnosi di tumore. Nel post pandemia si assiste a una onda di casi, se si considera che, in tre anni, l’incremento è stato di 18.400 diagnosi (erano 376.600 nel 2020). “Oggi grazie alle nuove terapie – dice Vaia – è possibile cronicizzare la malattia e, in alcuni casi, arrivare alla guarigione. È però fondamentale, proprio per il costante incremento delle nuove diagnosi, cercare di intervenire a tutti i livelli per evitare lo sviluppo della malattia. La collaborazione fra Aiom e la Direzione Generale della Prevenzione del ministero della Salute si svilupperà già nelle prossime settimane con campagne e attività concrete che coinvolgeranno l’intera popolazione”.
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