Un programma messo a punto dai ricercatori dell’Umc di Amsterdam e della Radboudumc riesce a prevedere entro una settimana se un antidepressivo funzionerà, diverse settimane prima di quanto è oggi possibile
L’intelligenza artificiale aiuta a personalizzare le cure contro la depressione: un programma basato su questa tecnologia e messo a punto dai ricercatori dell’Umc di Amsterdam e della Radboudumc riesce a prevedere entro una settimana se un antidepressivo funzionerà, diverse settimane prima di quanto è oggi possibile constatare. “Normalmente ci vogliono dalle sei alle otto settimane prima di sapere se un antidepressivo funzionerà”, afferma Liesbeth Reneman, autrice dello studio i cui risultati sono stati pubblicati sull’American Journal of Psychiatry. Il team ha analizzato l’effetto di uno degli antidepressivi più prescritti negli Stati Uniti e in Europa.
I ricercatori di Amsterdam hanno sviluppato e applicato un algoritmo ai dati clinici relativi a 299 pazienti per indagare se potessero prevedere la risposta al trattamento con l’antidepressivo. L’analisi ha mostrato che un paziente su tre potrebbe rispondere al farmaco e i restanti no. “Con questo metodo, possiamo già evitare le prescrizioni errate e quindi offrire una migliore qualità di cura per il paziente, evitando effetti collaterali – sostiene Reneman -. L’algoritmo ha anche suggerito che il flusso sanguigno nella corteccia cingolata anteriore, l’area del cervello coinvolta nella regolazione delle emozioni, risulta predittivo dell’efficacia del farmaco”.
In futuro, questo nuovo metodo potrebbe aiutare ad adattare meglio il trattamento antidepressivo. Attualmente, non esiste uno strumento di previsione esatto. Al paziente viene somministrato il farmaco e dopo sei-otto settimane – o anche di più – viene verificato se il farmaco funziona. Se i sintomi non diminuiscono, si ricomincia con un altro antidepressivo, e questo processo può ripetersi più volte. Pertanto, c’è un urgente bisogno di una soluzione che permetta di determinare più rapidamente l’efficacia degli antidepressivi nella depressione grave. Attualmente i ricercatori stanno migliorando l’algoritmo, dotandolo di funzionalità in più.
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