Il Presidente della Commissione Albo Odontoiatri della FNOMCeO ai nostri microfoni: «Solo con una corretta informazione i cittadini possono scegliere dove farsi curare e venire a conoscenza di situazioni da denuncia»
I giornalisti e la stampa in generale hanno un ruolo fondamentale di raccordo tra gli operatori sanitari e i cittadini. Ѐ questo il punto principale emerso durante l’evento “Epidemiologia, media e odontoiatria: dai dati numerici alla prevenzione”, organizzato di recente dalla Commissione Albo Odontoiatri (CAO) della FNOMCeO, in partnership con EACI (European Association on Consumer Information), gruppo di specializzazione della Federazione Nazionale della Stampa Italiana.
Giuseppe Renzo, Presidente CAO, ai microfoni di Sanità Informazione ha dichiarato che la buona comunicazione è fondamentale per orientare le scelte di salute dei cittadini, incoraggiare la prevenzione e diminuire i rischi, specificando come la stampa abbia il compito di diffondere il giusto messaggio denunciando le irregolarità e istruendo i cittadini in modo tale da poter scegliere con consapevolezza e giudizio il professionista a cui rivolgersi.
Presidente Renzo, un’importante giornata di confronto fra medici odontoiatri e giornalisti per parlare di un tema molto importante, quello della comunicazione delle vostre competenze e della prevenzione.
«Sì, è un’importante incontro perché tra l’altro determina e rafforza quello che è lo spirito delle nostre iniziative e ancora una volta si identifica in una collaborazione piena tra il mondo della comunicazione, il mondo dell’informazione ed il mondo delle professioni. L’obiettivo è quello di fornire strumenti anche di conoscenza per i cittadini, attraverso la comunicazione e l’informazione, per una libera scelta determinata sulla base di convincimenti e non di messaggi che possono essere diversificati, delle volte anche in forma differente rispetto a quella che è la corretta comunicazione e informazione. Vengono sottoposti i cittadini stessi ad una serie di inviti per poter accedere alle cure laddove invece di inviti non se ne dovrebbero fare e bisognerebbe guardare in primo luogo al diritto alla salute del cittadino stesso».
Uno dei temi emersi durante il confronto è proprio questo, delle catene che offrono servizi odontoiatrici anche in Italia o di quelle strutture all’estero che fanno in qualche modo marketing in Italia per acquisire clienti; abbiamo visto proprio da un’analisi fatta dai colleghi giornalisti come questo tipo di approccio sia molto accattivante dal punto di vista pubblicitario ma dal punto di vista medico lasci a desiderare…
«Assolutamente sì, ma qui è opportuno fare una differenza che ritengo etica nei confronti dei professionisti: se il paziente viene curato bene e viene curato magari ricercando quelle che sono non le tariffe – perché non esiste la tariffa nelle intestazioni odontoiatriche ma le parcelle – se le parcelle sono qualificanti e qualificate rispetto alla parcella stessa non c’è nessun problema. Molto spesso questo non esiste e ci troviamo a dover raccogliere delle lamentale e addirittura a volte denunce laddove alcune catene all’improvviso chiudono e lasciano i pazienti senza le cure ma con in eredità l’obbligo del pagamento e della finanziaria sottoscritta; ci ritroviamo dei pazienti che non sanno a quale professionista potersi poi consegnare in termini di recupero dei danni che sono stati prodotti anche all’estero perché delle prestazioni che vengono effettuate senza il rispetto di alcuni protocolli, senza il rispetto di linee guida, poi possono tradursi in danni anche biologici. La nostra preoccupazione come Federazione dei Medici e degli Odontoiatri, quindi organo ausiliario dell’amministrazione pubblica (Ministero della Salute) è quella di tutelare il cittadino paziente ed ecco perché la comunicazione è importante. Non siamo rappresentanti della corporazione dei dentisti, siamo organo ausiliario e chiediamo alla stampa – che è l’unica che può trasferire il messaggio corretto, non esistendo altre forme di comunicazione che verrebbero tradotte esclusivamente in modo funzionale all’interesse della categoria – di rappresentare l’organismo che può divulgare il giusto messaggio continuando a fare quello che sta già facendo non solo in termini di denuncia – ed è già successo, un caso in particolare, Striscia la Notizia, quante volte le denunce sugli esercenti abusivi della professione o prestanome – ma anche in termini di comunicazione per informare, acculturare e consentire ai cittadini di poter scegliere in scienza e coscienza il professionista».